Da domani fino alla risoluzione del problema, i lavoratori incroceranno le braccia per un’ora alla fine del turno giornaliero. Secondo quanto denunciato da OrSa e Flmu Cub l’azienda non ha dotato ciascun lavoratore del dispositivo di protezione individuale
La perdurante mancanza di condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro, spinge i rappresentanti sindacali di OrSa e di Flmu Cub, rispettivamente Massaro e Bertuccelli ha proclamare lo sciopero di tutti di dipendenti della Cantiere Navale Palumbo Spa. Non si tratterà però di un blocco completo dell’attività ma solo di un’ora di protesta a partire dal giorno 5 maggio al termine dell’orario di lavoro. Un’azione simbolica per i lavoratori assume però un’importante significato per diretta a gettare una luce sulla situazione lavorativa all’interno dei cantieri. Dove “la dotazione dei dispositivi di protezione individuale – si legge nel comunicato sindacale – che il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire ai dipendenti per garantirne la protezione contro i rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza e la salute durante il lavoro ( Testo Unico Sulla Sicurezza del Lavoro, Dlgs 9 aprile 2008) risultano insufficienti e inadeguati con grave compromissione dei livelli di sicurezza necessari per la prevenzione di infortuni sul luogo di lavoro.”
“In cantiere – continuano OrSa e Flum Cub – risultano installati diversi dispositivi di videosorveglianza senza previa autorizzazione della Direzione Provinciale del Lavoro né accordo sindacale che ne sancisse l’accettazione da parte dei lavoratori, nessun dettaglio è stato fornito dalla Palumbo S.p.A. circa l’utilizzo di tali dispositivi che, per quanto ci è dato sapere, risultano lesivi della dignità dei lavoratori e in aperta violazione della vigente normativa. Nonostante l’arrivo in cantiere della nave SNAV TOSCANA e di altre commesse che dovrebbero innalzare i livelli di produzione, l’azienda continua a sfruttare impropriamente gli ammortizzatori sociali pagati con soldi pubblici, l’arrivo di nuovo lavoro non ha prodotto l’inversione di rotta promesso dall’azienda che continua a tenere in cassa integrazione i dipendenti del cantiere e svolge i lavori con l’ausilio di dette esterne-.
