Vertenza Palumbo. Sciopero dei dipendenti per protestare contro la mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro

Vertenza Palumbo. Sciopero dei dipendenti per protestare contro la mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro

Vertenza Palumbo. Sciopero dei dipendenti per protestare contro la mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro

mercoledì 04 Maggio 2011 - 07:56

Da domani fino alla risoluzione del problema, i lavoratori incroceranno le braccia per un’ora alla fine del turno giornaliero. Secondo quanto denunciato da OrSa e Flmu Cub l’azienda non ha dotato ciascun lavoratore del dispositivo di protezione individuale

La perdurante mancanza di condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro, spinge i rappresentanti sindacali di OrSa e di Flmu Cub, rispettivamente Massaro e Bertuccelli ha proclamare lo sciopero di tutti di dipendenti della Cantiere Navale Palumbo Spa. Non si tratterà però di un blocco completo dell’attività ma solo di un’ora di protesta a partire dal giorno 5 maggio al termine dell’orario di lavoro. Un’azione simbolica per i lavoratori assume però un’importante significato per diretta a gettare una luce sulla situazione lavorativa all’interno dei cantieri. Dove “la dotazione dei dispositivi di protezione individuale – si legge nel comunicato sindacale – che il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire ai dipendenti per garantirne la protezione contro i rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza e la salute durante il lavoro ( Testo Unico Sulla Sicurezza del Lavoro, Dlgs 9 aprile 2008) risultano insufficienti e inadeguati con grave compromissione dei livelli di sicurezza necessari per la prevenzione di infortuni sul luogo di lavoro.”

“In cantiere – continuano OrSa e Flum Cub – risultano installati diversi dispositivi di videosorveglianza senza previa autorizzazione della Direzione Provinciale del Lavoro né accordo sindacale che ne sancisse l’accettazione da parte dei lavoratori, nessun dettaglio è stato fornito dalla Palumbo S.p.A. circa l’utilizzo di tali dispositivi che, per quanto ci è dato sapere, risultano lesivi della dignità dei lavoratori e in aperta violazione della vigente normativa. Nonostante l’arrivo in cantiere della nave SNAV TOSCANA e di altre commesse che dovrebbero innalzare i livelli di produzione, l’azienda continua a sfruttare impropriamente gli ammortizzatori sociali pagati con soldi pubblici, l’arrivo di nuovo lavoro non ha prodotto l’inversione di rotta promesso dall’azienda che continua a tenere in cassa integrazione i dipendenti del cantiere e svolge i lavori con l’ausilio di dette esterne-.

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