Giovanni Cutè non era uno dei proprietari dell'immobile. Pubblichiamo la rettifica richiesta dall'avvocato Silvestro
In merito alla notizia della confisca di una parte dei beni dei fratelli Cutè, disposta dal Tribunale Misure di Prevenzione di Messina, riceviamo una richiesta di rettifica da parte dell’avvocato Salvatore Silvestro per conto del signor Giovanni Cutè.
Quest’ultimo sostiene che l’immobile confiscato a Mangialupi (un’abitazione a tre piani) appartiene a soggetto diverso da lui “come emerge anche dalla parte motivata del provvedimento”.
“Peraltro –precisa l’avvocato Silvestro- neanche l’organo proponente ha mai ipotizzato la riconducibilità diretta o indiretta del detto immobile al sig. Cutè Giovanni”. Quest’ultimo, infatti, è stato interessato alla vicenda processuale in esame a causa dei suoi datati trascorsi giudiziari ed il provvedimento applicativo della misura di prevenzione personale è stato già ritualmente impugnato.
