Ddl Zan: il ruolo della politica e quello della chiesa

Ddl Zan: il ruolo della politica e quello della chiesa

Redazione

Ddl Zan: il ruolo della politica e quello della chiesa

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sabato 10 Luglio 2021 - 10:28

Il dibattito, promosso dalla consigliera comunale Antonella Russo, si è tenuto a Santa Maria Alemanna

Si è tenuto ieri sera un incontro molto seguito, nonostante il caldo cocente, che ha dato vita anche ad un vivace dibattito sulle tematiche affrontate nel DDL Zan e sui rapporti con la chiesa cattolica.

Molto interessanti gli spunti di riflessione offerti dai relatori. Il giornalista de Linkiesta Francesco Lepore, già appartenente in passato al mondo clericale, ha tracciato un quadro molto chiaro sui motivi per i quali il ddl Zan deve essere approvato: “Ci sono alcuni politici che utilizzano parole come ideologia Gender per spaventare e creare una teoria complottista a tavolino, perché non c’è nessuna volontà di omosessualizzare chicchessia, ma solo di non discriminare e di tutelare da quotidiane forme di violenza chi ha un orientamento non eterosessuale”.

La prof. Risicato, ordinario di Diritto penale presso l’Università di Messina, ha chiarito che “le norme penali contenute nel ddl Zan ampliano e rendono esplicito il contenuto di fattispecie già esistenti contro i crimini d’odio, quindi l’importanza di questo disegno di legge è legata alla necessità di estendere la validità di norme già esistenti anche alle discriminazioni fondate sull’identità di genere”.

A difendere le posizioni della Chiesa è intervenuto Giuseppe Trovatello, Consigliere regionale dell’Ordine Francescano Secolare di Sicilia, il quale ha tenuto a precisare che “la Chiesa non è contro, in modo assoluto, all’approvazione del ddl Zan, ma chiede soltanto la modifica ed un maggior confronto su alcuni punti solo per evitare possibili ambiguità interpretative”, mentre il regista Salvo Presti si è soffermato sugli aspetti problematici, che ha qualificato come “nodi irrisolti”, che esistono ancora oggi tra potere politico e chiesa cattolica, dei quali l’acceso dibattito sul ddl Zan rappresenta una evidente prova dimostrativa.

Antonella Russo, promotrice e mediatrice dell’incontro, si è dichiarata molto soddisfatta di questo approfondimento, evidenziando la necessità che si organizzino più spesso momenti di dibattito su temi che riguardano i diritti civili violati, come quello appena svoltosi, soprattutto quando la discriminazione diventa violenza verbale e fisica. “Bisogna parlare di questi argomenti, perché spesso il crimine d’odio verso il “diverso” è solo frutto di un pensiero debole, presuntuoso, che proprio perché debole diventa violento. Oggi siamo riusciti ad accendere i riflettori in città su questo tema così attuale, e ne sono felice, perché credo che l’impegno politico in città si estrinsechi anche nell’offerta di spunti di approfondimento dialettico su temi che ci riguardano tutti”.

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