De Luca Vs magistratura, la battaglia continua. Intanto "segna" Barbaro

De Luca Vs magistratura, la battaglia continua. Intanto “segna” Barbaro

Alessandra Serio

De Luca Vs magistratura, la battaglia continua. Intanto “segna” Barbaro

mercoledì 25 Giugno 2025 - 17:40

Tra il bipolarismo mediatico e la pseudologia fantastica ad avere la meglio è il procuratore in pensione Vincenzo Barbaro. Ad avere la peggio i lettori e gli appassionati di quella particolare letteratura offerta dai post di Cateno De Luca.

Messina – Il 24 giugno scorso la Corte d’Appello di Reggio Calabria (presidente Palumbo) ha emesso la sentenza di secondo grado per il processo nato dalla denuncia per diffamazione presentata dall’ex procuratore Vincenzo Barbaro contro Cateno De Luca e Armando Siciliano. Al centro della vicenda c’è il dossier “La Lupara giudiziaria” edita da Armando Siciliano, in cui De Luca ripercorre la sua versione dei suoi diversi guai giudiziari.

La sentenza

In primo grado il Tribunale ha dato ragione a Barbaro. In appello la Corte ha confermato ugualmente la responsabilità di De Luca, riformando in parte la sentenza di primo grado per quanto riguarda la pena, tramutata in una multa da 5.750 mila euro. Assolto invece l’editore, scagionato dalle statuizioni civili “perché il fatto non sussiste”. Per quel che riguarda i danni civili chiesti da Barbaro, De Luca è stato condannato il 2 marzo 2023 e ora la sentenza civile è al vaglio del giudice di secondo grado. Insomma la “partita” del risarcimento è ancora aperta.

De Luca sui social

Il commento di De Luca sui social è di giubilo: l’ex sindaco di Fiumedinisi, Messina, Santa Teresa di Riva, attuale primo cittadino di Taormina e candidato perpetuo mancato, almeno per il momento, alla presidenza della Regione, parla di “revoca della condanna”, invitando i cittadini a comportarsi come lui. Il commento di De Luca è “corroborato”, dice il politico, dal difensore, l’avvocato Carlo Taormina, legale regolarmente iscritto all’albo professionale oltre che ex deputato.

Barbaro precisa

La rettifica di Barbaro e del suo legale, l’avvocato Tommaso Autru Ryolo, è immediata: “E’ assai strano che un professionista esperto come il professor Taormina, docente di procedura penale ed affermato personaggio politico come De Luca, peraltro uomo di cultura e laureato in giurisprudenza, abbiano potuto affermare che la sentenza di Reggio Calabria ” ha spazzato via ogni cosa (…) De Luca non dovrà pagare più niente (…)assolto perché ero incazzato”. Con la sentenza a cui si fa riferimento De Luca è stato riconosciuto colpevole di ben cinque ipotesi di diffamazione e condannato alla sola pena pecuniaria anziché quella detentiva di otto mesi, a differenza della sentenza di primo grado, pene entrambe previste in modo alternativo dall’articolo 595 del codice penale”.

Il risarcimento

“Le statuizioni civili cui si riferisce la sentenza – proseguono il magistrato in pensione e il legale – erano relative alla posizione di Armando Siciliano e non del De Luca, nei confronti del quale non vi era stata costituzione di parte civile per la semplice ragione che era già stato promosso separato giudizio di danni in sede civile, con sentenza di condanna al risarcimento del danno emessa nel 2023, attualmente pendente in appello”.

“E’ intuitivo – concludono Barbaro e l’avvocato Autru – che con l’affermazione anche in secondo grado della responsabilità penale di De Luca le conseguenti statuizioni in sede civile riceveranno verosimilmente ulteriore conferma e che i comunicati emessi costituiscono fonte di disinformazione e induzione in errore dei cittadini sul contenuto di decisioni giudiziarie”.

Dunque, uno a zero e basta caciara? Affatto: De Luca annuncia diretta social con l’avvocato Taormina per rispondere.

Un commento

  1. Bugie, è così che agiscono gli autocrati

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