Rifiuti, erbacce e mare inquinato. Il “triste” report della II circoscrizione

Lo scorso 11 giugno un’interrogazione del Consiglio della II circoscrizione, che chiedeva lo spazzamento del quartiere, rimasta lettera morta. Dai report di MessinAmbiente emergono dati emblematici: solo tre operatori per coprire le otto zone con risultati sotto gli occhi di tutti. Ad esempio, i rioni Minissale e Condottieri sono stati interessati dal servizio per 20 giorni su 240 monitorati.

“E’ allarmante la nota odierna diramata dal dipartimento Ambiente e Sanità – scrive in una nota la II circoscrizione -, con la quale si annuncia la sospensione dei servizi di disinfestazione e derattizzazione. Tra le righe si vorrebbe far intendere l’esecuzione del servizio di disinfestazione dei cassonetti ad opera di MessinAmbiente contestualmente alla raccolta dei rifiuti, affermazione del tutto infondata e non rispondente alla realtà, atteso che questo servizio non è mai stato effettuato. Il servizio di diserbo è stato interrotto e mai più ripreso, per sistemare l’area intorno allo stadio e allo svincolo San Filippo, in occasione dei concerti di Vasco Rossi e Jovanotti. Da circa 10 giorni, cioè da quando c’è stato il cambio al vertice, non si hanno più notizie dei report di servizio che venivano inviati da MessinAmbiente”.

Per questo la II circoscrizione chiede l’applicazione del “regolamento che disciplina l’imposta comunale unica e, nello specifico, dell’art. 35 relativo al mancato svolgimento del servizio, determinando ciò il conseguente abbattimento del tributo in misura massima del 20%”.

Non solo rifiuti ed erbacce ma anche mare inquinato. Da tempo vige il divieto di balneazione lungo il tratto di costa antistante i villaggi di Contesse e Pistunina e così i residenti sono costretti a spostarsi altrove pur vivendo a due passi dal mare. Ne avevamo parlato lo scorso anno con il comandante della Capitaneria di Porto, Antonino Samiani, (VEDI QUI) ma da allora nulla è cambiato.

I numerosissimi cittadini residenti sono costretti ogni anno ad un trasferimento forzato al fine di garantire a se stessi ed ai propri familiari il sollievo, ovvero i benefici, del nostro mare, e ciò, malgrado, la comodità, attualmente solo logistica, di vivere a due passi dal mare. Ma per quale motivo? Da un sopralluogo effettuato dalla commissione circoscrizionale alle foci del torrente Gazzi, “è venuto fuori un quadro aberrante, con liquami sversati in mare – conclude la nota -. E’ opportuno accertare la provenienza dello scarico inquinante e, conseguentemente, porre fine alla illegalità che regna incontrastata da troppo tempo”.