"Attenti ai trabocchetti della nuova legge elettorale varata in Sicilia"

“Attenti ai trabocchetti della nuova legge elettorale varata in Sicilia”

Antonio Depetro

“Attenti ai trabocchetti della nuova legge elettorale varata in Sicilia”

martedì 22 Maggio 2012 - 18:16

Il signor Depetro, lettore di Tempostretto, riassume i punti fondamentali della nuova legge elettorale varata in Sicilia e della quale abbiamo appena visto i primi esiti alle amministrative.E invita le donne a protestare, perchè, come sempre, la presenza femminile non viene tenuta in considerazione

CERTO CHE M’ARRABBIO per la legge elettorale, non è prematuro parlarne in vista delle prossime elezioni. Se alle annunciate dimissioni di Lombardo seguiranno quelle di Buzzanca, con il commissariamento del Comune i partiti politici, liberi da obblighi istituzionali, s’impegneranno in una snervante campagna elettorale, aspra e velenosa, anche a causa delle nuove regole. Ancora una volta, il legislatore siciliano e la sua burocrazia, degni del discredito di cui godono, manifestano una propensione non solo nel fare cattive leggi, ma anche nello scriverle peggio. Sono riusciti nell’impresa con l’Assemblea di palazzo dei Normanni nel silenzio, e forse nell’ignoranza di tanti, ha varare la peggiore legge elettorale possibile; una legge astrusa, incomprensibile, ricca di contraddizioni e lontana dall’applicazione delle più elementari regole democratiche.
Innanzitutto per i criteri di assegnazione del premio di maggioranza, accade infatti, e Palermo ne è l’esempio più eclatante, che se il sindaco eletto al ballottaggio raggiunge almeno il 40% dei voti al primo turno, avrà il premio di maggioranza a prescindere dalla percentuale che hanno riportato le liste che lo sostengono, purché anche solo una di esse superi lo sbarramento del 5%. Orlando ha vinto e la lista dell’IDV, unica a sostenerlo e ad aver superato lo sbarramento, con solo il 10% dei voti complessivi per il consiglio, si è portata a casa il 60% dei seggi , 30 su 50 ( a Messina sarebbero 21 su 35), trasformando il Consiglio di Palermo in una sorta di dependance del partito di Di Pietro, varrebbe per Bersani o Alfano. E’ una pessima legge perché impedisce ad un candidato consigliere che ottiene oltre tremila voti di rappresentare in consiglio i propri concittadini che lo hanno votato in massa, solo perché la sua lista non ha superato il folle sbarramento del 5%.
Una pessima legge perché è stata scritta e disegnata non per rispondere ad una esigenza complessiva e globale di democrazia, ma per soddisfare piccole beghe di bottega e per agevolare la lotta interna ai partiti e alle coalizioni. Provo a fare una sintesi della legge: la scheda per l’elezione del Sindaco è la stessa per l’elezione del Consiglio Comunale. Il voto si esprime separatamente per il candidato Sindaco e per una qualsiasi lista per il Consiglio Comunale, anche non collegata al candidato Sindaco che s’intende votare. Il voto espresso per una delle liste di candidati al Consiglio Comunale non si estende al candidato Sindaco collegato e il voto espresso soltanto al candidato Sindaco non si estende alle liste collegate, è l’abolizione dell’effetto trascinamento.
Il fenomeno del numero di liste sarà limitato dalla regola che ai fini dell’attribuzione del premio di maggioranza non sono computabili i voti espressi per le liste che non sono ammesse alla assegnazione dei seggi, quelle che non superano lo sbarramento del 5%. Le donne messinesi dovrebbero punire un’assemblea regionale di soli maschi, votando in massa donne al Consiglio Comunale, visto che la legge prevede che nelle liste dei candidati ai Consigli Comunali nessun genere può essere rappresentato in misura superiore ai ¾ dei componenti, cioè 3 su 4 , invece di un più giusto 2 su 2. Per la la giunta comunale si prevede una generica garanzia di rappresentanza di entrambi i generi. Un’ultima considerazione, sommando gli effetti del censimento e della riduzione del 10%, avremo un numero di consiglieri comunali pari a 35, capite perchè sarà una campagna elettorale senza prigionieri, mi riferisco ai messinesi che vivono all’ombra di palazzo Zanca.
Antonino Depetro

Un commento

  1. Alle elezioni comunali del 2008 i votanti furono 154.220,utilizzando questo numero,anche se l’astensione è in aumento,il 5% è 7711 preferenze per le liste che vogliono superare lo SBARRAMENTO.Ricordo che solo 5 liste superarono nel 2008 questo numero,MPA-ALLEATI PER IL SUD 9.423* IL CENTRO CON D’ALIA 10.691 * POPOLO DELLA LIBERTA’ BERLUSCONI PRESIDENTE 24.223 * PD GENOVESE SINDACO 16.268 * GENOVESE SINDACO 11.122, mentre 2 furono vicine UNIONE DI CENTRO 7.527 * CON FRANANTONIO PER MESSINA 7.643. LE ALTRE 21 liste furono lontanissime dal numero 7711, ipotizzandolo come soglia di sbarramento.Ricordiamoci che il 2008 politicamente non esiste più.Il PDL sta franando anche nel SUD,vedi Palermo e Barcellona,il MOVIMENTO 5 STELLE supererà facilmente lo sbarramento del 5%,mentre il PD in Sicilia ha le idee confuse sulle alleanze,vedi la brutta figura di Palermo. A questo proposito uno degli effetti negativi della nuova legge elettorale saranno alleanze anomale per non mollare il potere.

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