118, la Sicilia copia la Lombardia. La protesta: il modello Messina è migliore

E’ appena nata ma c’è chi si chiede perché accontentarsi sempre di essere “figli di un dio minore” pensando che l’erba del vicino sia sempre migliore della nostra.

In pompa magna ieri è stata siglata l’intesa tra la Regione Sicilia e la Regione Lombardia che porta alla creazione dell’Areus-Seus, Azienda regionale per l'emergenza e l'urgenza della Sicilia “copiata” dal modello lombardo.

Esultano Musumeci e l’assessore alla sanità Razza, evidenziando come la “nuova creatura” eviterà la messa in liquidazione e comporterà la formazione e riqualificazione degli operatori della rete emergenza-urgenza.

L’idea è esportare nell’isola il modello della Regione Lombardia e l’intesa durerà 2 anni. Peculiarità del modello Lombardo è l’utilizzo di ambulanze senza medico a bordo, ma con l’autista e soccorritore. Ma c’è chi fa notare che il nostro sistema, ed in particolare il Modello Messina, è migliore di quello del nord.

E’ Comitato consultivo dell’Asp 5, rappresentato dal presidente Antonio Giardina a chiedere al governo regionale la revoca dell’accordo e a richiedere alla Commissione sanità Ars un’audizione urgente.

La nostra organizzazione territoriale del soccorso è superiore a quella della Lombardia, così facendo si deprezzano le professionalità presenti sul territorio che con competenza e abnegazione operano da anni nel SUES-118- si legge nel documento– La Rete Emergenza Urgenza nella provincia di Messina rappresenta un modello di eccellenza; le Reti "tempo-dipendenti", (IMA per l'infarto, STROKE per l'ictus, e STEM e STAN per il trasporto materno e neonatale critico), hanno riscontrato nel nostro territorio successi nell'80% dei casi, proprio attraverso le ambulanze attrezzate e con medico a bordo. Avremmo quindi gradito che, con un pizzico di orgoglio l'Assessorato regionale si fosse fatto carico di esportare la nostra organizzazione che possiede già tutte le risorse necessarie per implementare il Sistema”.

Nella nota si contesta all’assessore Razza l’aver rimodulato la Rete ospedaliera senza tenere in considerazione la rete di soccorso, che in base alla normativa deve operare attraverso le Centrali operative 118, la rete territoriale del soccorso e la rete ospedaliera. Il Piano predisposto dall’assessore, secondo il Comitato consultivo “sgancia” la rete ospedaliera da tutte le altre aree e non ha adeguata uniformità su tutto il territorio regionale.

E’ un errore comparare due modelli diversi come il siciliano ed il lombardo, soprattutto se si fa riferimento solo ai costi- prosegue Giardina– Se il principio è il soccorso, da effettuare in prevalenza utilizzando ambulanze di base – MSB – con solo autista e soccorritore, (il che significa prendere l'infortunato e portarlo all'ospedale più vicino), è chiaro che abbiamo fatto un semplice trasferimento del paziente. Se questo è il principio, per "estrema ratio ", basterebbe convincere i cittadini a recarsi direttamente al più vicino ospedale senza chiamare il 118. L'invio del mezzo potrebbe allungare i tempi di intervento, visto che l'attesa dell'ambulanza produrrebbe un ritardo”.

Ma le linee guida della sanità nel 2017 non prevedono affatto questo. Anzi l’obiettivo è garantire interventi territoriali tempestivi, finalizzati alla stabilizzazione del paziente, assicurando il trasporto in condizioni di sicurezza al Presidio Ospedaliero più appropriato, cosa che solo un medico a bordo dell’ambulanza può garantire.

Nel caso di soccorso con Mezzi di Base, come avviene in Lombardia, qualora l'ospedale più vicino non dovesse avere le specialità per il trattamento, il paziente dovrebbe essere ritrasferito presso altro ospedale, con perdita di tempo, rischi per il paziente e aggravio di costi.

Il modello siciliano invece garantisce adeguato trattamento specialistico e quei trattamenti salvavita delle reti tempo dipendenti, come ictus, infarto miocardico ecc.

Il "modello lombardo", utilizzando in prevalenza mezzi di soccorso di base -MSB- equipaggiati con autisti e soccorritori, vista l'assenza del medico, non garantisce alcun filtro territoriale e, pertanto, tutti i pazienti soccorsi vengono trasferiti in ospedale.

Inoltre gli autisti-soccorritori non possono svolgere attività sanitaria.

Sembra quindi chiaro che il sistema territoriale del soccorso debba assicurare la stabilizzazione sul luogo dell'evento e il trasferimento al Presidio Ospedaliero più appropriato. E' quindi logico e necessario che il sistema del soccorso debba essere organizzato quasi esclusivamente utilizzando mezzi di soccorso avanzato -MSA- con il medico a bordo

Il Comitato Consultivo Asp 5 contesta anche l’ottica dell’assessore Razza nel creare un’azienda regionale per l'emergenza-urgenza, causando una compartimentalizzazione del settore della emergenza ed una naturale ed inevitabile, lievitazione dei costi (Direzioni, Unità Operative, …).

Al governo regionale viene quindi chiesta la revoca dell’intesa con la Lombardia ed alla Commissione sanità Ars un’audizione alla presenza di esperti del settore.

Adottare in Sicilia un modello di assistenza territoriale del 118 che faccia riferimento al modello Lombardo, potrebbe mettere a rischio la qualità del soccorso che fino ad ora abbiamo garantito. Il modello Lombardo, infatti, con la presenza di poche ambulanze medicalizzate, punta prevalentemente al trasferimento del paziente all'ospedale più vicino non a quello più attrezzato; il modello Siciliano, invece, porta il paziente, all'ospedale più idoneo al trattamento della patologia; il modello Lombardo punta solo ad essere raggiunti in poco tempo; il modello Siciliano ad essere raggiunti, stabilizzati e trasferiti nel minor tempo all'ospedale più idoneo; Il modello Lombardo prevede la creazione di un'azienda dedicata, cosa che potrebbe produrre una inutile lievitazione dei costi

Rosaria Brancato