Cronaca

Fermati 15 scafisti ritenuti responsabili di tre sbarchi di oltre 1000 immigrati tra Reggio e Roccella Jonica

REGGIO CALABRIA – In seguito ali sbarchi di migranti clandestini, tra Reggio Calabria e Roccella Jonica, avvenuti nei giorni scorsi, tra i giorni 23, 24 e 26 di questo mese, la Polizia di Stato di Reggio Calabria insieme ai colleghi del commissariato di Siderno, hanno posto in stato di fermo ben 15 scafisti, ritenuti responsabili dei tre distinti sbarchi. In particolare, il 23 marzo, sono giunti presso il Porto di Roccella Jonica 210 extracomunitari soccorsi in mare dalla Capitaneria di Porto. Tra i migranti sbarcati, gli investigatori del Commissariato di Siderno e della Guardia di Finanza hanno individuato e sottoposto a
fermo, 4 cittadini di nazionalità egiziana ritenuti responsabili della traversata.

Nella nottata del giorno successivo, sono sbarcati, 185 migranti sempre presso il porto di Roccella Jonica, condotti dalla Capitaneria di Porto; altri 110 presso il porto di Reggio Calabria, giunti a bordo di un pattugliatore della Guardia di Finanza. Del trasporto sono stati ritenuti responsabili 4 egiziani e 3 siriani, nei confronti dei quali l’attività investigativa, ha consentito di raccogliere elementi indiziari utili a consentirne il fermo ed a contestare agli stessi la violazione dell’art. 12 e dell’12 bis del D.Lgs 286/1998, quest’ultimo inserito dalla nuova normativa contenuta all’interno del “ Decreto Cutro”, in quanto, a seguito delle condotte delittuose a questi contestate sarebbe derivata la morte di un giovane pakistano. La nuova fattispecie delittuosa, introdotta dopo il tragico naufragio, è stata contestata per la prima volta dopo i fatti di Cutro che ne hanno favorito l’introduzione.

Dell’ultimo sbarco di 312 persone, registratosi in data 26 presso il Porto di Roccella Jonica, dove giungeva cadavere un cittadino siriano, sono stati ritenuti responsabili, alla luce delle risultanze investigative 4 egiziani, poiché dalla condotta posta in essere è derivata la morte di uno dei migranti che, seppur in condizioni di salute precarie a causa del diabete, per come riferito da altri migranti presenti sull’imbarcazione, avrebbe comunque potuto essere assistito e giungere indenne. I fermati sono stati associati presso le case circondariali della provincia per i successivi provvedimenti di competenza dell’Autorità Giudiziaria.