Vertenza Bluferries, i sindacati annunciano lo stato di agitazione dei lavoratori

Il tavolo nazionale indetto tra le parti sociali e Rfi per la vertenza Bluferries non è andato a buon fine. Durante l’incontro, che si è svolto stamattina, sono emerse posizioni contrapposte ed inconciliabili. Tutte le sigle sindacali territoriali e nazionali di categoria (Cgil, Cisl, UilOrSa, Fast, Ugl, Sasmant), unite e compatte, hanno, quindi, immediatamente attivato lo stato d’agitazione del personale, che sarà in assemblea già dal prossimo venerdì per stabilire imminenti azioni di protesta.
Le Organizzazioni Sindacali, infatti, ritengono non trattabile la modifica delle tutele contrattuali dei lavoratori e, nel corso dell’incontro, hanno preteso come pregiudiziale per il proseguo del percorso sindacale il mantenimento del contratto delle attività ferroviarie.
Non è pensabile, hanno evidenziato al tavolo romano, «che Rfi cali dall’alto un precedente che apre di fatto le porte all’esternalizzazione del servizio e la precarizzazione del lavoro nel mondo ferroviario, che sarebbe un precedente pericoloso e non isolato ancor più preoccupante visto che sarebbe l’area dello stretto l’avamposto dell’ennesima mortificazione del comparto».
Per i sindacati occorrono garanzie occupazionali e di continuità del servizio e del ruolo del vettore pubblico nella navigazione nello stretto. L’azienda, di fronte alla compattezza delle posizioni del fronte sindacale ha preferito prendere tempo e con ogni probabilità aggiornerà a nuova data il confronto.