Giornate Fai d'autunno, occhi puntati sulla Lanterna del Montorsoli

Giornate Fai d’autunno, occhi puntati sulla Lanterna del Montorsoli

Giuseppe Fontana

Giornate Fai d’autunno, occhi puntati sulla Lanterna del Montorsoli

martedì 07 Ottobre 2025 - 13:00

Sabato 11 e domenica 12 ottobre apertura dello splendido sito nella Zona Falcata

MESSINA – Sarà la Lanterna del Montorsoli la protagonista delle giornate Fai d’autunno, in programma il prossimo weekend. Sabato 11 e domenica 12 ottobre sarà possibile visitare la torre della Lanterna, sita nel cuore della Zona Falcata, a San Raineri, in diversi orari. L’evento è organizzato dalla Delegazione Fai Messina con il patrocinio del Comune di Messina. Ma al fianco del Fai ci sono anche le partecipate AMAM, ATM, Messina Servizi Bene Comune, Messina Social City, l’Università degli Studi di Messina, il Servizio per il Territorio di Messina, Fiab Messina Ciclabile Aps e l’Ufficio Scolastico Regionale – Ambito Territoriale di Messina.

Giornate Fai d’autunno: gli orari

L’apertura prevista sarà dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18.30. Domenica l’ultimo ingresso sarà alle 17.30. Venerdì 10 ottobre, invece, toccherà alle scuole visitare la Lanterna, dalle 9.30 alle 13. Ad accompagnare i visitatori saranno, come sempre, gli studenti di diverse scuole della città che hanno aderito al progetto “Apprendisti Ciceroni”. Con loro anche i rappresentanti di diverse associazioni di volontariato. ATM – mobility partner delle Giornate FAI metterà a disposizione un servizio di navetta in servizio dalla Stazione Centrale a Piazzale Todaro in servizio sabato e domenica durante gli orari di apertura.

Le scuole a partecipare sono il Liceo Scientifico “G. Seguenza”, IIS “Verona Trento”, Liceo Linguistico Paritario “S. V. Modica”, IC “Cannizzaro – Galatti”, IC “G. Catalfamo”, IC “G. Martino”, IC “G. Mazzini”, IC ”G. Leopardi”, IC “A. Manzoni”, IC “Pascoli Crispi”, IC “Paradiso” e IC “E. Vittorini”.

Pandolfino: “Monumento identitario”

Durante la presentazione, Nico Pandolfino, capo delegazione Fai di Messina, ha spiegato: “Non è la prima volta che alla nostra delegazione viene data la possibilità di far visitare questa meraviglia, un luogo eccezionale, un monumento identitario, con una storia affascinante. Passando dalla leggenda che narra del monaco eremita Raineri, che nel XII secolo, accendeva fuochi per segnalare ai naviganti la terraferma, nei luoghi in cui successivamente fu eretta la ‘lanterna’, per segnalare la terraferma e proteggere il porto, inglobando una preesistente struttura medievale e diventando un simbolo della Messina rinascimentale e fortificata, a quella di Francesca Arena, prima donna farista siciliana. Queste e tante altre curiosità da scoprire nel racconto che accompagnerà le visite a cura dei 250 Apprendisti Ciceroni”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il sindaco della Città di Messina, Federico Basile, il comandante di Mari Fari Sicilia, capitano di fregata Johnny Pizzimento, il Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, Francesco Rizzo. Presenti anche il Presidente dell’Atm Carla Grillo, ed i rappresentanti di AMAM, Messina Servizi Bene Comune e dell’Ufficio Scolastico Regionale Ambito Territoriale di Messina.

Giornate Fai d’autunno: la pedalata della Fiab

A partecipare sarà anche la Fiab Messina ciclabile. Prevista, infatti, una pedalata da Piazza Duomo alla Zona Falcata, sabato 11 ottobre. Appuntamento alle 9 davanti alla cattedrale. La visita è prevista intorno alle ore 10 e la parte conclusiva della giornata sarà il rientro verso Piazza Cairoli, intorno alle 11. Il Fai ha voluto ringraziare anche il Comitato di Messina della Croce Rossa Italiana, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile per la Provincia di Messina, il Gruppo di Messina del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, la Sezione di Messina dell’Associazione Nazionale Carabinieri e le tante associazioni scout e di volontariato per il supporto che forniranno durante le visite.

La Lanterna del Montorsoli: la storia

Come raccontato sul portale ufficiale del Fondo ambiente italiano, la Lanterna del Montorsoli è un Faro dentro un monumento in uno dei punti più suggestivi dello Stretto di Messina. Essa sorge sulla penisola di San Raineri (detta anche Zona Falcata) su una struttura preesistente, costituita dai ruderi del Monastero risalente al XIII secolo dedicato proprio al monaco eremita che anticamente, di notte, segnalava ai naviganti mediante dei fuochi la presenza della terraferma. Oggi l’area è zona militare, accessibile con l’autorizzazione della Marina Militare.

Nel 1537 nell’ambito della realizzazione di un imponente sistema difensivo, esteso all’intera città di Messina, ordinato dall’Imperatore Carlo V, viene stabilito di riedificare una nuova torre con funzioni di “faro portuale” nel braccio di San Raineri. La finalità era di aiutare i naviganti che potessero imbattersi di notte nell’insidioso gorgo detto “Garofalu”. Chiamato dal Senato messinese su commissione del Viceré Juan De Vega, lo scultore fiorentino Giovanni Angelo Montorsoli progettò e costruì la Lanterna tra il 1555 e il 1557, uno dei Fari più antichi d’Italia, già incaricato di realizzare la fontana di Orione, la fontana del Nettuno, l’apostolato del Duomo e la chiesa di San Lorenzo.

Il progetto di Montorsoli

Montorsoli progettò un corpo di fabbrica a forma di piramide tronca dell’altezza originaria di 29 metri, con paramenti inclinati a “scarpa” a prova di artiglieria, sviluppandosi su tre piani, che accolgono altrettante camere sovrapposte a pianta quadrata con soffitti a volte e collegate tra loro da una scala a chiocciola in pietra, ricavata tra le mura, che conduce al terrazzo dove era posizionata la loggetta della lanterna.

Nei prospetti esterni i tre livelli sono delimitati da altrettanti marcapiani e sono rivestiti con un apparato “bugnato”, in cui la cura dei dettagli negli smussi e nella sagomatura delle pietre testimoniano l’esperienza del Montorsoli scultore, così come gli elementi decorativi scultorei delle finestre a lunetta con doppia strombatura, che nella serie di archi concentrici creano il connubio tra l’architettura militare e civile del periodo tardo rinascimentale.

Alla fine del 1700 alla Lanterna fu aggiunto un bastione a scopo difensivo che ospitava batterie da fuoco interne ed esterne. Nella seconda metà del 1800, fu aggiunta la torretta ottagonale sede delle apparecchiature del Faro che fece raggiungere al manufatto una altezza complessiva di 42 metri s.l.m.

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