Il sequestro al consulente, si allarga l'inchiesta su Villa Esperanza

Il sequestro al consulente, si allarga l’inchiesta su Villa Esperanza

Redazione

Il sequestro al consulente, si allarga l’inchiesta su Villa Esperanza

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sabato 27 Ottobre 2018 - 04:59

Chiusa l'indagine nata dalle denunce dei clienti del professionista, scaturita negli arresti del 2016, gli investigatori hanno acceso i riflettori sulle due società che avevano acquistato la struttura di Milazzo.

Dopo gli arresti e la liberazione lampo di due anni e mezzo fa, gli investigatori sono tornati a bussare alla porta del mediatore finanziario M. B. di Milazzo.

Gli investigatori hanno effettuato nei giorni scorsi una perquisizione nello studio che il professionista condivide con un commercialista in centro a Messina, ed hanno sequestrato pc e cellulare in particolare, sottoposti ora a perizia tecnica per estrarne i dati.

L’indagine è legata all’operato del mediatore nel fallimento di Villa Esperanza, la magione di Capo Milazzo che in passato ha ospitato strutture ricettive.

La Procura di Barcellona, guidata dal procuratore capo Emanuele Crescenti, vuole vederci chiaro sul fallimento delle due società amministrate dal professionista di 47 anni attraverso le quali è stato “acquistato” l’immobile. Gli accertamenti sono partiti con la trasmissione degli atti da parte del Tribunale fallimentare alla Procura, e si sono incrociati con quelli che le Guardia di Finanza conduceva sull’uomo a seguito della denuncia di diversi suoi clienti, i quali hanno lamentato di aver consegnato al professionista denaro per investimenti e per ottenere finanziamenti poi finiti nel nulla. Denaro che l’indagato sarebbe riuscito a farsi consegnare attraverso attestazioni false degli enti eroganti.

Contro il sequestro dei giorni scorsi hanno fatto ricorso al Tribunale del Riesame i difensori di M. B., gli avvocati Alessandro Billè e Sebastiano Campanella, che ora attendono di chiedere ai giudici in udienza la restituzione del materiale sequestrato.

La Procura di Barcellona, intanto, ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini sulla prima tranche di accertamenti, partiti dopo le diverse denunce presentate contro il consulente, una delle quali gli era costata gli arresti domiciliari, nel febbraio 2016. Poche settimane dopo, però, il TDL ha stabilito che il professionista non avrebbe dovuto essere arrestato. Conclusa questa prima inchiesta, adesso la magistratura di Barcellona sta cercando di capire se ci sono reati dietro il fallimento di Villa Esperanza e se ci sono altri soggetti coinvolti nelle attività del professionista.

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