Terzo Livello: Emilia Barrile resta ai domiciliari, torna libero Clemente

E' arrivata nella tarda mattinata di ieri la decisione del Tribunale del Riesame sulle richieste di scarcerazione dell'operazione Terzo Livello, discusse ieri mattina.

Il Collegio presieduto da Massimiliano Micali ha detto no all'istanza di liberazione dell'ex presidente del consiglio comunale di Messina Emilia Barrile, che resta quindi ai domiciliari, dove è costretta dallo scorso 2 agosto quando gli agenti della DIA di Messina l'hanno prelevata all'alba nella sua abitazione e condotta nei locali di via Monsignor D'Arrigo.

La Barrile è accusata di associazione a delinquere, atti contrati ai doveri d'ufficio, abuso d'ufficio, violazione dei doveri di imparzialità della pubblica amministrazione.

E' andato a vuoto, quindi, il passagio del Riesame operato dal difensore, l'avvocato Salvatore Silvestro, che ora prepara il ricorso in Cassazione.

E' andata meglio a Francesco Clemente, che torna in libertà dopo 20 giorni di domiciliari, senza alcun obbligo. Per lui il Riesame ha totalmente annullato l'ordinanza di custodia cautelare. Clemente è difeso dagli avvocati Nunzio Rosso e Tommaso Autru Ryolo. Il milazzese, che in passato è stato consigliere provinciale, era accusato di un reato in compartecipazione, in particolare aveva fatto da traid union tra l'imprenditore Vincenzo Pergolizzi, già coinvolto in inchieste per mafia e interessato ad un affare edilizio a Messina, e la stessa Barrile.

Proprio i presunti favori che la Barrile avrebbe concesso ad alcuni imprenditori, facendo leva sul suo "potere" all'interno della macchina comunale, sono costati all'esponente politico i domiciliari. Nel dossier della Procura di Messina anche incarichi ed appalti a persone e sigle di coop vicine alla presidente del consiglio.

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