Dopo il caso dell'untore di aids, rischiava l'annullamento anche il processo per un delitto di mafia a Messina
MESSINA – Slitta di almeno un mese la sentenza per il boss di Gangi Domenico Virga, sotto processo a Messina per l’omicidio di Francesco Costanza, il costruttore di Tusa freddato tra Acquedolci e San Fratello il 29 settembre 2001.
La Corte d’Assise aveva fissato a ieri l’ultima udienza, per sentire il difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro, poi ritirarsi in camera di consiglio ed emettere il verdetto. Al vaglio c’è la richiesta di condanna all’ergastolo per il mafioso del palermitano. Il collegio però ha stoppato il processo perché della giuria fa parte anche un componente che ha superato i 65 anni di età.
Ovvero il limite fissato dalla legge per comporre le giurie popolari, limite al centro del clamoroso caso di annullamento della sentenza per l’untore di aids, caso verificatosi proprio a Messina qualche giorno fa. Tutto rinviato al 20 gennaio prossimo, quindi, per consentire al Presidente di sostituire il giudice “anziano” e riprendere il dibattimento, senza rischiare un eventuale annullamento del processo per un mero vizio di forma.
Virga è stato arrestato nel 2021 dalla Squadra Mobile di Messina dopo che alcuni pentiti hanno svelato scenari inediti sul delitto (leggi qui IL RACCONTO DELL’OMICIDIO) Dietro l’assassinio, la spartizione degli appalti per il completamento dei lavori sull’autostrada A20 Messina-Palermo.
