cronaca

Inchiesta sul Policlinico di Palermo, prof. Navarra pronto a parlare. Romano: “Mai favorito mio figlio”

Non è accusato di corruzione Giuseppe Navarra, il chirurgo del Policlinico di Messina coinvolto nell’inchiesta sui presunti concorsi truccati al Policlinico di Palermo.

Le accuse al professor Navarra

Lo spiega il difensore, l’avvocato Nino Favazzo, che annuncia la volontà del professore di rispondere alle domande del giudice: “Nel corso dell’interrogatorio cui procederà, per rogatoria, il Gip di Messina, il prof. Giuseppe Navarra risponderà alle domande che gli verranno poste e, siamo certi, dimostrerà la linearità della propria condotta. Allo stato, anche per il rispetto sempre dovuto nei confronti di chi ha condotto le indagini, non ritengo di dover aggiungere altro, salvo chiarire che nei confronti del mio assistito, l’accusa è solo di abuso di ufficio e non di corruzione, come sembravano far intendere le prime notizie di stampa”.

Le telefonate sulle cassette di frutta

L’ipotesi di reato per Navarra, interdetto dal servizio, è quella di aver consentito al collega palermitano Gaspare Gullotta di avere in via ufficiosa i punteggi provvisori dei candidati ad un concorso. Punteggi che, secondo l’ipotesi dei Nas e del PM di Palermo Sergio Demontis, sarebbero poi stati modificati per favorire il candidato di Gullotta. Sotto la lente degli investigatori sono finite poi le conversazioni telefoniche tra Navarra e Gullotta, e quelle del padre col figlio Leonardo. Conversazioni nelle quali i due parlano di regalìe di poco conto, dolci e frutta. Un linguaggio criptico, secondo gli investigatori, per nascondere proprio quelle “indiscrezioni” che Navarra concede a Gullotta.

La replica di Saverio Romano

Intanto arriva la replica di Saverio Romano: “Con riferimento agli articoli di stampa che tirano in ballo mio figlio Giorgio, medico chirurgo laureato a pieni voti, preciso che non mi sono mai adoperato per favorire o richiedere la sua assunzione. Mio figlio ha messo a disposizione la sua professionalità in occasione della forte richiesta di medici scaturita dall’emergenza pandemica, come hanno fatto tanti altri suoi colleghi. Il professore Gulotta -relatore della sua tesi di laurea – ne ha soltanto segnalato al commissario straordinario Alessandro Caltagirone l’assegnazione al suo reparto in considerazione delle esigenze del medesimo e perché già ne conosceva le qualità. Non è chiaro, tra l’altro, perché avrei dovuto coinvolgere il dottor Caltagirone visto il mio rapporto personale con il professore Gulotta”, dice l’esponente politico

Avvocato Nino Favazzo