sanità

Interpares, Messina in prima linea per il trattamento dell’autismo

“Un progetto di eccellenza per i nostri ragazzi speciali che ha contribuito a diffondere sul territorio la cultura dell’inclusione sociale e a far progressivamente maturare una spinta verso una comunità più rispettosa e attenta alle diversità. InterPares è un modo diverso di approcciare ad una tematica importante, quella delle persone con sindrome autistica, che purtroppo è in aumento ed è stata difficile gestire nell’ultimo periodo pandemico”. Così il sindaco Federico Basile nel discorso di apertura della conferenza stampa oggi a Palazzo Zanca sul “Progetto Interpares: presentazione di risultati e prospettive ad un anno di lavoro”.

L’obiettivo dell’incontro è ripercorrere le tappe per riassumere risultati, numeri e prospettive del progetto per l’autismo fra ricerca, salute digitale e sociale. Al progetto hanno collaborato enti, famiglie e associazioni partner, tra loro, e l’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

Calafiore: “Piano triennale”

”Sono molto orgogliosa – ha evidenziato l’assessora Alessandra Calafiore – di questo progetto che ho seguito fin dall’inizio, è stato fortemente voluto dal Comune di Messina e realizzato da uno dei più accreditati enti di ricerca italiani. Grazie ad un piano triennale, è stata adottata una nuova strategia formativa, sociale e lavorativa per i giovani con condizione autistica. Uno degli scopi fondamentali di questa iniziativa è difatti la stimolazione della cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e la possibilità di effettuare esperienze lavorative coordinando l’organizzazione di una rete di strutture, negozi e luoghi pubblici “agevoli per gli autistici”.

Previti: “Progetto da 1 milione e mezzo”

“Si tratta di un progetto finanziato per 1,5 milioni di euro su fondi Poc Metro da parte del Comune di Messina – ha sottolineato l’assessora Carlotta Previti – per un’idea ambiziosa che si candida a svolgere un ruolo chiave per il territorio nel campo dell’autismo, consentendo l’applicazione di metodologie e tecniche di ricerca altamente innovative”.

Pioggia (Irib Cnr): “Uno dei progetti più avanzati d’Italia”

“Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti dal progetto InterPares – ha affermato Giovanni Pioggia, responsabile dell’Irib Cnr (Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica – Consiglio nazionale delle ricerche) di Messina – che ha coinvolto 111 famiglie. Ritengo che l’ausilio di importanti tecnologie e l’utilizzo di diversi protocolli sperimentali, lo rendano sicuramente uno dei più avanzati in Italia ed in grado di accogliere le persone autistiche in ogni fase della loro esistenza. Il gruppo di ricercatori dell’Istituto coinvolge nei propri studi bambini con autismo già nelle primissime fasi di vita (dai 0 ai 3 anni), grazie a trattamenti come l’Esdem (Early Start Denver Model/Modello inizio precoce Denver, ndr), supervisionato dalla neuropsichiatra infantile e trainer internazionale del metodo Liliana Ruta. Seguendo il percorso di sviluppo del bambino, nella fascia di età tra i 4 e i 12 anni, si sono sviluppati invece numerosi protocolli sperimentali, con l’integrazione di moderne tecniche di realtà virtuale, applicazioni e robotica, da un gruppo di psicologhe coordinato dalla psicologa Flavia Marino”.

Ruta (Irib Cnr), la valutazione neuropsicologica e comportamentale

“Durante il primo anno del progetto – ha spiegato Liliana Ruta, ricercatrice di Neuropsichiatria infantile dell’Irib Cnr – per la fascia di età dai 12 ai 48 mesi sono state reclutate 35 famiglie con bambini a rischio severo o con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico con un’età media di 32 mesi. Sono stati effettuati 420 incontri di valutazione per un totale di 840 ore. L’équipe di valutazione del Irib-Cnr, per tale fascia di età, si occupa di effettuare l’analisi neuropsicologica e funzionale propedeutica alla partecipazione dei minori ai protocolli sperimentali attivi. L’obiettivo principale della valutazione neuropsicologica e comportamentale è quello di ottenere una descrizione puntuale del bambino nei diversi ambiti del suo funzionamento”.

Marino (Irib Cnr), i programmi di trattamento

“Nel periodo compreso tra ottobre 2021 e ottobre 2022 – ha aggiunto Flavia Marino, ricercatrice e psicologa dell’Irib Cnr – sono state effettuate 116 valutazioni neuropsicologiche e funzionali preliminari al protocollo di ricerca. Ogni sessione valutativa si è svolta nel rispetto dei tempi e delle caratteristiche del bambino. In totale, sono state effettuate 314 sessioni di valutazione, per un totale di 297 test standardizzati. Sono in corso 9 protocolli sperimentali caratterizzati dall’ausilio della tecnologia e adattati al funzionamento di ogni bambino coinvolto e sono state espletate complessivamente 12.200 ore di prestazioni sui bambini e sulle loro famiglie. I programmi di trattamento abilitativo ed educativo personalizzati e sperimentali, supportati da strumenti ad alto contenuto tecnologico, sono finalizzati al potenziamento di aree specifiche, quali emozione, comunicazione e relazione, per l’età scolare. Sono, pertanto, strutturati per costruire prerequisiti cognitivi e sociali necessari per accedere all’intervento di tali aree”.

Donato (Linea Curva): “Grazie a Irib Cnr”

“E’ un progetto in cui ho creduto dal primo giorno – ha sottolineato Luca Donato, responsabile dell’associazione ‘La Linea Curva – Persone ed Autismo’ – e sono entusiasta nel vedere oggi quanta strada sia stata già percorsa. Tutto questo grazie ad un’ampia visione di una realtà come Irib Cnr che è ben radicata nel nostro tessuto sociale e ha individuato nell’autismo la sfida da affrontare con grandissima professionalità e passione”.

Caporlingua (Audacia), il percorso di inserimento

Della stessa idea Carmelo Caporlingua, responsabile della cooperativa Audacia, che ha rimarcato: “Dopo un’attività di valutazione cognitivo funzionale si è provveduto ad inserire i ragazzi in un laboratorio di ceramica, un social club, una tenuta per coltivazioni bio”.

Cutrufello (Ulisse): “Fondamentale inclusione socio lavorativa”

Carmelo Cutrufello, dell’associazione Ulisse, aggiunge: “Abbiamo lavorato in totale sintonia con la Cooperativa Audacia, al fine di programmare l’avvio dei tirocini formativi che rappresentano il cuore della nostra azione progettuale rivolta principalmente all’inclusione socio lavorativa”.

Vadalà: “La scuola ha un ruolo determinante”

Il provveditore agli studi di Messina, Stello Vadalà, ha puntualizzato: “Vari studi e ricerche dimostrano che la prevalenza dell’autismo tra gli alunni delle scuole italiane è in continuo aumento, attestandosi ormai intorno all’1% della popolazione scolare totale. Bisogna approfondire la questione e comprendere che la scuola svolge un ruolo molto delicato e talvolta determinante: infatti, proprio all’ingresso della scuola dell’infanzia possono essere notati i primi segnali sull’autismo. Siamo ben felici dunque di collaborare per questo progetto interessante”.