"La crisi tra Caronte&Tourist Isole minori e Regione? Non a spese dei lavoratori"

“La crisi tra Caronte&Tourist Isole minori e Regione? Non a spese dei lavoratori”

Redazione

“La crisi tra Caronte&Tourist Isole minori e Regione? Non a spese dei lavoratori”

sabato 02 Novembre 2024 - 14:45

La nota dei sindacati: "Serve un confronto fra impresa e Regione. No al dimezzamento degli stipendi. Pronta una mobilitazione"

“Troppo spesso si ripete lo stesso copione, la Società di navigazione Caronte & Tourist Isole minori lamenta i ritardi della Regione nei trasferimenti economici e l’assessorato alle Infrastrutture ribalta le responsabilità su difetti istruttori della Caronte. A farne le spese però sono i lavoratori. Adesso basta. Abbiamo chiesto un tavolo di confronto urgente in assessorato con la presenza della società e ci prepariamo alle proteste”. Le segreterie generali regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti polemizzano con Caronte & Tourist e chiedono un confronto con le parti, impresa e Regione, annunciando azioni di protesta da parte dei lavoratori.

Minuti annuncia il dimezzamento degli stipendi

Il punto di partenza è la lettera alla Regione siciliana di Tiziano Minuti, responsabile del personale, che annuncia il dimezzamento degli stipendi dei dipendenti, marittimi e amministrativi, nelle prossime ore, in assenza di soluzioni. Un 50 per cento in meno come conseguenza della mancata liquidazione di più di nove mesi di servizi resi.

I sindacati: “Ne fanno le spese sempre i lavoratori”

Ora si fanno sentire i segretari generali regionali di Filt Cgil Alessandro Grasso, Fit Cisl Dionisio Giordano e Uiltrasporti Katia di Cristina. “La Società Caronte & Tourist Isole Minori lamenta i ritardi nel pagamento dei servizi di trasporto marittimo verso e da le isole minori della Sicilia e l’assessorato alle Infrastrutture ribalta le responsabilità sulla società e sulle procedure istruttorie della stessa non sempre corrette. Resta un dato certo – affermano i segretari -, a farne le spese sono sempre i lavoratori con ritardi nel pagamento delle retribuzioni oppure con anticipazioni di una parte del salario con successivo e posticipato saldo”. “Siamo alla farsa – proseguono Grasso, Giordano e Di Cristina -, i lavoratori finanziano con le loro retribuzioni e con il loro lavoro il diritto alla continuità territoriale ‘via mare’ delle popolazioni delle isole minori. ll tutto a fronte di concessioni statali e regionali che elargiscono un flusso di risorse economiche milionario”.
E ancora: “La nota della società sta destabilizzando e preoccupando i lavoratori. Non solo si profila il pagamento delle retribuzioni al 50%, ma si preannuncia anche il congelamento degli accordi sindacali siglati nel mese di ottobre, la prosecuzione del mancato pagamento del lavoro accessorio, una nuova organizzazione e gestione del personale. Novità che, a nostro parere, rischia di ridurre gli standard di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori e degli utenti”.

I sindacati concludono: “Abbiamo immediatamente risposto alla società e chiesto un incontro all’assessore Aricò. Serve un immediato confronto con le parti sociali. Siamo certi che l’assessore, come accaduto per altre vertenze sui trasporti, si attiverà con la riconosciuta sensibilità. Noi comunque siamo pronti ad avviare le proteste. E, con i lavoratori già In fibrillazione, i disservizi saranno un fatto scontato. Nel frattempo La Società sospenda le decisioni in attesa del confronto”.

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