Le novene: le "carole" natalizie siciliane

Le novene: le “carole” natalizie siciliane

Daniele Ferrara

Le novene: le “carole” natalizie siciliane

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mercoledì 16 Dicembre 2020 - 09:24

In Sicilia c'è una tradizione che sta scomparendo: è quella dei cori natalizi, le cosiddette carole

Oggi come oggi vediamo film provenienti da ogni parte del mondo; molte delle pellicole d’ambientazione natalizia sono prodotte in luoghi di cultura anglosassone e ci mostrano talvolta scene in cui piccoli cori per le strade intonano canzoni natalizie, le cosiddette carole. Ebbene, anche in Sicilia abbiamo qualcosa d’analogo, che purtroppo però sta scomparendo: le novene.

Il genere delle novene

Le novene sono così chiamate perché la loro esecuzione è strettamente legata al periodo delle Novene di Natale, i nove giorni che precedono il Santo Natale (dal 16, al 24 Dicembre, dunque Vigilia inclusa). Trattasi, se vogliamo, d’un vero e proprio genere musicale siciliano di tipo pastorale.

Fino a non molto tempo fa, un giorno prima rispetto all’inizio delle Novene – ossia il 15 per concludersi il 23, lasciando libera la Vigilia – i cantastorie e i ciaramellari iniziavano a girare per le strade di città, borghi e villaggi suonando e cantando questi brani chiamati appunto “novene”; prestavano i loro servigi presso le porte delle case, soprattutto quelle in cui erano già stimati per il loro talento, e alla Vigilia di Natale si presentavano per domandare il compenso dalle famiglie che li avessero ingaggiati; in alcune località si esibivano dal 26 Dicembre al 6 Gennaio. Gli strumenti più usati erano violini, sistri e appunto ciaramelle, zampogne; le esibizioni avvenivano durante la notte, creando un’atmosfera mistica, pregna della magia del Natale.

Spesso, e questo soprattutto gli zampognari, suonavano le novene in ore da pubblico presso tempietti votivi con le icone che in quel periodo erano decorati con rami d’aranci (l’addobbo della ‘cona natalizia); non era raro che si mettessero assieme piccole orchestre di strumenti tradizionali (oltre alla ciaramella, friscaletti e marranzani), capaci di raccogliere attorno a sé un auditorio vasto e variegato.

Natale: un fuoco nella natura ghiacciata

Tutti i collegamenti al mondo dei pastori che avvengono in periodo natalizio sono legati al racconto evangelico di Luca sulla nascita di Gesù Cristo: attorno alla culla-mangiatoia del Bambino si assieparono i pastori, che di notte stavano fuori con il gregge, chiamati dagli Angeli ad acclamare il dio ch’era nato; infatti, questo Vangelo dell’infanzia è completamente diverso da quello di Matteo (nascita in casa a Betlemme, visita dei magi, persecuzione di Erode), perché era raccontato in un modo più appetibile per Greci e Romani (mentre la tradizione matteana reinterpreta Mosè per gli Ebrei), quindi presentava tra le righe il piccolo Gesù come un reincarnato Dioniso, attorno al quale si assiepano i suoi protetti: la gente delle campagne.

Un dio fattosi uomo, al freddo e al gelo in una grotta, per il quale le schiere celesti scendono in terra a cantare la sua gloria, radunando tutti i semplici dalle campagne circostanti che accoglieranno volentieri la sua luce. È un motivo ripetuto all’infinito, ma non smetterà mai d’affascinare.

Alcune novene

Per rendere più affascinante la lettura, nominiamo i canti più famosi, che venivano accompagnati dagli strumenti pastorali, con i loro argomenti, sperando che possano aiutare a entrare meglio nell’atmosfera natalizia siciliana.

  • A ‘lli tempi freddusi: in tempi freddi e scuri è uscito il bando di Augusto, lungo la strada per Betlemme a notte fonda San Giuseppe si ferma in una grotta e là la Madonna partorisce tra un asino e un bue, portano loro offerte un pecoraro, un cacciatore e un carbonaro.
  • Aqua, nivi e ventu forti: piove, nevica, soffia il vento e tuona il cielo, ma a Betlemme nessuno apre la porta a San Giuseppe, ma un pellegrino gl’indica una grotta ove Maria può partorire Gesù Bambino tra un asino e un bue.
  • Alligrativi, pasturi: alla quarta ora della notte a Betlemme nasce il Messia al freddo e al gelo e i pastori sono incitati a rallegrarsene.
  • Balla, balla, Bambinellu: Gesù Bambino balla e dove mette i piedi germogliano piante di basilico, ma lo aspetta a trentatré anni la corona di spine.
  • Bambinellu piccilillu: il Bambinello già cresciuto genera amore in ogni cuore, eppure appare normale, gioca con gli altri bambini e ama dormire, ma dove pone il piede danzando germogliano giglio e basilico.
  • Ch’è dulci ‘stu figliu: i contadini e i pastori e tutta la gente sono invitati a vedere il nato Re e la sua bellissima madre alla luce d’una lucentissima stella, questa notte finalmente il Re è venuto nel mondo.
  • Cugliemu rosi e pampini: si raccolgono rose, pampini e gelsomini per fare un letto regale a Gesù Bambino per farlo dormire cantandogli Osanna.
  • Dormi Gesuzzu: al piccolo Gesù viene cantata la ninnananna, mentre gli angeli gli volano sopra e i pastori gli offrono agnelli.
  • È la notti di Natali: nella notte da una gran signora senza dolore è nato un re potente in una fredda mangiatoia, e le stelle emanano luce come il sole, e tutto il popolo lo benedice.
  • E Susi Pasturi: mentre un pastore dorme profondamente, dalle montagne ne scendono altri portando uccelli, uva, castagne, mandorle e agnelli al Bambin Gesù, mentre il nonno San Gioacchino suona tre campane per la Trinità.
  • La sacra santa notti di Natali: i Re Magi sono venuti seguendo la Stella camminando per tredici giorni, e il vecchio Gaspare portando oro si dispiace del vedere il Re degli Angeli in mezzo alla campagna.
  • Li Tri Re: i Tre Re dell’Oriente hanno saputo della nascita d’un re potente e si sono messi in cammino per cercarlo.
  • ‘Lla notti disiata: è la notte più scura quella in cui Iddio viene nel mondo, e nasce tra le paure di Giuseppe e Maria il Verbo Eterno in una grotta, rallegrando l’aria fredda dell’inverno.
  • ‘Lloria à Diu: è nato Iddio in forma di bambino, come l’avevano atteso i pastori, che gli elevano laudi e preparano per lui fasce che meritavano d’essere d’oro.
  • Lu bandu di Cesari: è uscito il bando di Cesare Augusto e San Giuseppe rispettoso va a registrarsi a Betlemme con Maria, riparandosi dal freddo nella grotta con il bue.
  • Nascìu ‘n’autru suli: nasce Gesù, non come un povero, molto più che come un re, ma come un altro sole molto più bello degli astri del cielo.
  • Ne la notti triunfanti: nella notte di Natale tre regali Spiriti dell’aria discendono dall’alto per suonare e cantare il Gloria al Bambinello.
  • Ninna oh ninna oh: il Bambinello non vuole dormire, e quando piange vuole la culla in mezzo alle arance ma quando ride la vuole in mezzo alle olive.
  • Ninu-ninu, lu pecuraru: dei pecorari suonano le zampogne per dilettare la Sacra Famiglia e festeggiare la nascita del Messia.
  • Ora veni lu pecuraru: i pastori vengono svegliati per la nascita del Messia e non sanno che offrirgli, così portano un pecoraro latte e formaggi, un cacciatore una lepre e un coniglio, un giardiniere arance, una contadina mandorle e castagne.
  • Palumbella janca janca: già una colomba bianca porta al Bambino pane e vino.
  • Quandu Cesari jiccau lu bandu: Cesare Augusto ordina il censimento di tutta la terra e San Giuseppe è preoccupato per Maria, ma ella sceglie d’andare a Betlemme con lui perché così è stabilito dal Fato.
  • Quandu Diu s’avi’à ‘ncarnari: su ordine divino l’arcangelo Gabriele va a incontrare Maria, e appena vede il suo bel volto si scorda del Paradiso.
  • Sutta ‘n pedi: sotto un nocciòlo dorme Gesù Bambino, sotto un limone una donna gli cuce i panni, sotto un ciliegio San Giuseppe costruisce la sua casa.

Questi sono testi popolari, composti nel vernacolo delle zone ov’erano cantati (qui l’ho corretto e standardizzato), e molti addirittura si compenetrano riprendendo le parole e scambiandole tra loro, segno di comune origine; proprio in virtù della loro nascita e custodia sono sfuggiti ai dogmi religiosi e hanno paradossalmente conservata una magia che rimanda ben di più a una dimensione fuori dal tempo.

Alcuni di questi brani, oltre a essere ancòra eseguiti in alcuni contesti, quali concerti di Natale, possono essere reperiti e ascoltati riarrangiati su Internet. Ecco, ora sapete come cercare per godervi un Natale tradizionale mentre siete nelle vostre case!

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