Nuovi furti al cimitero. Gioveni si rivolge alle Forze dell’ordine

Furto e sciacallaggio all’interno del Gran Camposanto. A denunciare la situazione, il consigliere della terza Circoscrizione, Libero Gioveni che mette in luce una realtà tristemente nota ai parenti dei cari sepolti all’interno della struttura monumentale. Una realtà che continua a reiterarsi nonostante le ripetute segnalazioni.

Quello che dovrebbe rappresentare un luogo di quiete in cui ricordare i propri defunti e piangerne la scomparsa, già da qualche anno è teatro di vili gesta che turbano la sacralità di tutta l’area cimiteriale e in particolare della cosiddetta “Piramide”, una delle strutture ricettive all’interno di essa.

Il furto di fiori e azioni di oltraggio alla memoria dei defunti sono all’ordine del giorno e sembrano ripercorrere la scia di comportamenti altrettanto inqualificabili verificatisi nel 2010. All’epoca si riuscì a smascherare l’intento ritorsivo di tali condotte i cui responsabili erano le stesse persone che offrivano ai parenti in visita alle tombe, un abusivo servizio di pulizia delle stesse in cambio di denaro e che, vedendosi opporre un legittimo diniego, mettevano in pratica la loro aberrante vendetta danneggiando e depredando le lapidi.

Ma il cimitero monumentale conosce purtroppo fin troppo bene anche lo squallore di atti di puro vandalismo e addirittura satanismo. Sono ancora impresse nella memoria dei visitatori gli ignobili furti di portafiori dai tumuli di vari edifici, tra cui la “Confraternita dei Rossi”, il “Santissimo Sacramento S. Luigi”, “Gravitelli”, “S. Francesco”, “Società Operaia” e tanti altri, e ancora la devastazione della Cappella dell’Arciconfraternita dei Catalani e la macabra scopertura dei marmi di alcuni sepolcri cui ha fatto seguito la raccapricciante asportazione di ossa umane e l’incendio del tempietto dei Catalani.

L’accorato appello di Gioveni, indirizzato al dirigente del Dipartimento Cimiteri e al Comandante della polizia municipale, mira dunque all’adozione di opportuni provvedimenti di prevenzione, repressione e controllo all’interno dell’area atti a scongiurare il verificarsi di nuove aggressioni alla tranquillità del camposanto. Gesti che, oltre a connotarsi per la loro inqualificabile natura di offesa al ricordo dei defunti sepolti e dei loro cari che ancora li piangono, si traducono anche in una vergognosa offesa ad una tradizione di storia e cultura artistica che il cimitero monumentale di Messina rappresenta.