Operazione Zefiro, processo a gennaio per l’imprenditore Santi Bonanno

Processo a partire dal prossimo 9 gennaio per Santi Bonanno, l’imprenditore di Furnari arrestato nel blitz Zefiro, l’inchiesta sugli appalti per la realizzazione del Parco Eolico Alcantara Peloritani, il lotto da 63 pale collocate sul più alto crinale dei Nebrodi, tra Fondachelli Fantina, Francavilla di Sicilia e Antillo. Bonanno, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, aveva lavorato agli scavi per la posa degli aerogeneratori da 5.6 megawatt. Rispetto al complesso dell’inchiesta, la Procura aveva stralciato la sua posizione, chiedendo il rinvio a giudizio. Oggi il Gup Massimiliano Micali ne ha quindi disposto il giudizio a partire dai primi giorni dell’anno nuovo. In aula, l’accusa era rappresentata dal pm della Direzione distrettuale antimafia Camillo Falvo, che si è occupato dell’inchiesta insieme al collega Giuseppe Verzera. Il giudice Micali si è poi riservato la decisione sulla richiesta di scarcerazione avanzata dai difensori, gli avvocati Nino Favazzo e Carmelo Occhiuto. Qualche settimana fa la Cassazione aveva infatti annullato con rinvio il provvedimento di custodia a suo carico. L’indagine, sfociata negli arresti del febbraio scorso, coinvolge anche il sindaco di Fondachelli, Francesco Pettinato, e un altro imprenditore del movimento terra, Michele Rotella “il Barone”. La vicenda risale al 2009: le imprese che inizialmente si erano aggiudicate l’appalto furono sottoposte alla morsa incrociata dei clan e dei tecnici del Comune per far sì che i lavori in loco andassero alle ditte “vicine”.