Tutti i nomi e le condanne. Il blitz nel 2022. La gang combinava matrimoni per il permesso di soggiorno
MESSINA – E’ arrivato nella serata di ieri il verdetto del giudice monocratico del Tribunale di Messina alla fine del processo nato dall’operazione Stranamore , ovvero l’indagine della Polizia su un giro di matrimoni combinati a Messina per favorire l’ingresso in Italia di stranieri. Ed è un verdetto chiaro: sono tutti responsabili dei reati contestati. O quasi: perché a fronte di una pioggia di condanne, i giudici hanno disposto anche due assoluzioni.
Tutti i nomi
La giudice Alessandra Di Fresco ha assolto perché il fatto non sussiste Rosaria Papandrea e Achraf Rami. Ecco invece le condanne: 1 anno e 4 mrdi per Said Al Hajli (56), un anno e 4 mesi per Carmela Panetta (58) e Concetta Alessia Cotroneo (39), un anno per Antonino Augliera (31); 2 anni per Omar El Asri (37); un anno per Gianpiero De Tommaso (30); un anno e 4 mesi per Pasqualino Avenoso (54), Maria Antonia Cannarozzo (49) e Maria Pia Lauria (28); 2 anni e 10 mesi per Carmen Cami (29), Costanza Grech (29,) Giuseppa Di Pietro Fazio (50), Antonino Cuscinà; 4 anni per Giuseppa Carollo (46); 3 anni e 10 mesi per Maria Fileti (31), Josephine Faralla (39), Carmela Pollara Maggio e Maurizio Mondello; 3 anni per Najat El Jihaoui (39), Antonini Vizzari, Amine Elhachimi (31); 3 anni per Mohamed Ilyea Himry (31) e Khadja Mazouak (41); 2 anni e 10 mesi per Amalia Vizzari, 2 anni per Zouhair Boutcha e Nasiry Aicha.
Gli avvocati attendono ora di leggere le motivazioni della sentenza per valutare se fare appello. Nutrito il collegio difensivo, composto dagli avvocati Pietro Ruggeri, Salvatore Silvestro, Filippo Alessi, Alessandra Crisafulli, Rosa Guglielmo, Angela Martelli, Antonello Scordo, Giovanni e Giulia Mannuccia, Ilaria Intelisano, Gabriele Lombardo, Nino Cacia, Carolina Stroscio, Giovanni Villari, Domenico Germolè, Carmen Currò. Quel giorno potrebbe arrivare anche la sentenza.
Cinque arresti nel 2022
L’indagine della Polizia risale al marzo 2022 con 5 persone arrestate, molti di più gli indagati. Secondo l’ipotesi di accusa gli arrestati, insieme ad almeno altri due soggetti non identificati e attivi in territorio francese, avevano strutturato un’associazione in grado di organizzare matrimoni fittizi tra donne italiane e uomini non comunitari, e viceversa, al fine di far ottenere loro il permesso di soggiorno per motivi familiari.
Matrimoni combinati per il permesso di soggiorno
Il gruppo, capeggiato da un cittadino marocchino residente a Messina di cui facevano parte due donne italiane alle quali era demandato anche il compito di individuare le finte spose, si occupava di curare ogni dettaglio connesso alle future nozze, con stabile ripartizione di compiti e dietro il pagamento di somme di denaro per tutti i partecipanti alla messa in scena.
