cronaca

Messina, disabile di 11 anni maltrattato dal padre

Era diventata un inferno la vita di un undicenne messinese, stretto tra la propria disabilità, la violenza del padre e la separazione dei genitori. La sua storia viene fuori durante il processo al padre, un 44enne di Messina condannato dalla Corte d’Appello di Messina a 4 mesi. La condanna riguarda un unico episodio, risalente al 2015, che però sembra la punta dell’iceberg di disagio complessivo patito da ragazzini come lui, alla soglia della pubertà.

L’uomo è stato condannato dai giudici d’appello (presidente Blatti, estensore Sagone) per aver picchiato duramente il figlioletto, che ha problemi psichici, e che a causa dei calci e dei pugni ricevuti è finito in ospedale.

Il ragazzino era in casa col padre, col quale avrebbe dovuto trascorrere la giornata. I genitori sono separati e quel giorno toccava al padre trascorrere del tempo col figlio.

L’undicenne ha avuto una reazione che il padre non è forse riuscito a gestire e lo ha picchiato selvaggiamente, sferrandogli calci e pugni alla schiena e allo stomaco e schiaffeggiandolo al viso, senza poi medicarlo.

Tornato a casa dalla madre, il ragazzo lamentava dolori in varie parti del corpo ed era coperto dalle echimosi, ma non ha detto immediatamente cosa era accaduto. Temendo paura che non riuscisse a comunicare chiaramente cosa gli facesse male e quindi temendo danni peggiori di quelli visibili, la donna ha pensato bene di portarlo in ospedale, scoprendo che quei segni non erano dovute a semplici cadute ma che si trattava di lesioni da botte.

A quel punto il ragazzo ha raccontato di essere stato maltrattato dal padre e la mamma ha deciso di rivolgersi alla magistratura, assistita dall’avvocata Maria De Giglio.

Impegnata nella difesa l’avvocata Olga Cancellieri.