Due dei tre denunciati non parlano e vengono arrestati. Liberato uno dei palermitani trovato con il cellulare in cella
MESSINA – E’ di tre denunce sfociate in due arresti il bilancio del blitz delle perquisizioni in carcere a Gazzi, lo scorso 6 marzo, dove sono stati trovati cellulari e droga in uso ad alcuni detenuti. Gli agenti hanno identificato tre giovani rinchiusi in celle diverse, due palermitani di 29 e 35 anni ed un catanese di 23 anni. Tutti e tre sono comparsi stamane davanti al giudice Eugenio Fiorentino che ha convalidato l’arresto soltanto per due di loro e disposto la liberazione del 35enne, difeso dall’avvocata Cinzia Panebianco.
Arresto convalidato e misura cautelare invece per il palermitano Mosè Bonaccorso e il catanese Andrea Failla, difesi dagli avvocati Antonella Bisconti e Giuseppe Fabio. I due, accusati entrambi di resistenza e a vario titolo della detenzione di 40 grammi di hashish e dei telefonini, non hanno risposto alle domande del giudice, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Ha parlato invece il detenuto 35enne, accompagnato dall’avvocata Panebianco. Accusato della sola detenzione del cellulare, ha ammesso di averlo nascosto per poter parlare con la famiglia. Il giudice non ha autorizzato la misura cautelare, nel suo caso. L’uomo rimane comunque in carcere dove era già detenuto per finire di scontare la pena.
