Ispezione della Camera Penale e dei Radicali, che lanciano un appello al Comune: "Apra al lavoro esterno per i detenuti"
Messina – Anche nel 2025 una delegazione dei Radicali ha ispezionato il carcere messinese di Gazzi nel periodo più difficile per i penitenziari, ovvero l’estate. Il risultato della visita, effettuata stamane da alcuni componenti dell’associazione Adelaide Aglietta di Torino, conferma quanto emerso negli ultimi anni sulla struttura diretta da Angela Sciavicco: Gazzi è un istituto dove i detenuti stanno meglio rispetto alla gran parte dei penitenziari italiani, siciliani in particolare. Ma anche qui le criticità non mancano.
Il suicidio di Stefano Argentino
Nel carcere messinese lo scorso 6 agosto è stato trovato morto in cella Stefano Argentino, il giovane femminicida di Sara Campanella. Un caso su cui indaga la magistratura, che ha riacceso i riflettori sui principali nodi del sistema carcerario italiano.
Ecco il report consegnato dopo la visita, che ha riguardato tutti blocchi, condotta insieme al presidente della Camera Penale Pisani-Amendolia, Alberto Gullino, e i componenti del direttivo Gianfranco Briguglio e Antonio Lo Presti.
Le criticità
La visita, durata oltre tre ore, è stata preceduta da un dettagliato colloquio con la direttrice dell’istituto di pena Angela Sciavicco, in cui si sono discusse le finalità dell’incontro e le principali criticità dell’istituto. Tra queste, emerge la mancanza di circa 20 agenti di polizia penitenziaria, fondamentale per garantire la sicurezza e la gestione quotidiana del carcere, e la presenza di un solo educatore, il capoarea, insufficiente per rispondere alle esigenze dei detenuti. È stata individuata un’area per gli incontri affettivi, che occorre tuttavia ancora ristrutturare.
Purtroppo non vi è una tradizione di lavoro esterno per i detenuti di Messina, sicuramente difficile da trovare per evidenti problemi sociali, ma invitiamo il Comune della città a trovare maggiori forme di collaborazione con la società civile e l’istituto di pena per non lasciare nulla di intentato, affinché anche questo aspetto della riabilitazione e dell’inclusione sia perseguito.
Le luci del carcere di Gazzi
Il carcere non è sovraffollato, con circa 200 detenuti per 302 posti disponibili, anche se una parte delle celle è inagibile. Nelle celle sono presenti ventilatori e frigoriferi ed è rispettato il minimo di agibilità di 3 mq per detenuto. C’è una presenza del medico e di personale infermieristico nelle 24 ore. Nel carcere sono presenti diverse associazioni di volontariato, che apportano un contributo concreto.
Un aspetto di eccellenza è rappresentato dal laboratorio teatrale, strumento importante per la riabilitazione e l’inclusione.
Le ombre, secondo i detenuti
Non sono mancate critiche e richieste da parte dei detenuti: scarsa presenza del giudice di sorveglianza, tempi lunghi per visite mediche specialistiche, poca flessibilità nella comunicazione con i familiari.
