Messina, "operai sul tetto senza casco e alcuna protezione"

Messina, “operai sul tetto senza casco e alcuna protezione”

Marco Olivieri

Messina, “operai sul tetto senza casco e alcuna protezione”

mercoledì 09 Ottobre 2024 - 08:20

A lanciare l'allarme un cittadino, che ha scattato le fotografie ieri mattina

MESSINA – La segnalazione è arrivata al nostro numero WhatsApp 366.8726275. Ecco il messaggio di un cittadino: “Lavoratori in terrazza per una sopraelevazione in una via del centro di Messina ieri mattina. Quello che colpisce è l’assenza di casco e di ogni tipo di protezione. Una persona è persino scivolata lì sopra ed è riuscita a reggersi su una gamba”.

Nel settembre 2023 abbiamo immortalato una scena analoga: tre persone sul tetto di una scuola senza utilizzare dispostivi collettivi come ponteggi, parapetti e reti.  I dispositivi individuali, le imbracature, vanno utilizzati invece se nel tetto sono presenti corde d’acciaio a cui ancorarsi. I riferimenti normativi sono gli articoli 111 e 148 del decreto legislativo 81 del 2008.

Le morti sul lavoro e la sicurezza che non c’è

Sul tema morti sul lavoro e sicurezza l’ultimo nostro articolo è del 18 settembre. In Italia, l’Inail ha registrato 577 morti sul lavoro nei primi 7 mesi del 2024. In base ai dati di “Vega”, Osservatorio sicurezza sul lavoro, alla fine dei primi sei mesi del 2024, le regioni in zona rossa risultano Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Campania, Emilia-Romagna e Umbria. Regioni con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (pari a 15,4 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori). roprio in Sicilia si rileva, nei primi sette mesi del 2024, un lieve aumento degli infortuni sul lavoro (+1,9%, da 12.675 a 12.924). 

Il tema è politico e investe la cronica carenza di ispettori del lavoro. Ma il primo passo, intanto, è che datori di lavoro e lavoratori non considerino la sicurezza un optional. Ogni vita va salvaguardata e piangiamo troppi morti in questa guerra che lo Stato e le Regioni fanno finta di combattere.

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6 commenti

  1. Bisogna guardare la realtà in tutte le sue sfaccettature e quando succede l’irreparabile non salire sul carro dei moralisti. È un dato di fatto che la stragrande maggioranza di morti sul lavoro sia esclusivamente dovuta a negligenza dei lavoratori o peggio ancora al mancato uso dei mezzi di protezione individuale e di qualsiasi norma di sicurezza. La foto ne è la dimostrazione

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  2. Pietro fiorino 9 Ottobre 2024 09:45

    Ci vogliono più controlli, in città ed in provincia molti lavoratori non usano i sistemi di sicurezza. Soprattutto nei lavori pubblici.

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  3. Purtroppo a messina siamo…

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  4. ANTONIO BARBERA 9 Ottobre 2024 12:39

    A Messina è una consuetudine nei cantieri sia di edilizia privata che pubblica non utilizzare i presidi di sicurezza previsti .

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  5. In Italia è consuetudine controllare a posteriori non in fieri…

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  6. Ludovico, negligenza dei lavoratori? No no, negligenza dei “datori di lavoro”, degli imprenditori, che non acquistano (talvolta) e non impongono nel modo più assoluto l’uso dei sistemi di protezione più adeguati. Colpa anche delle istituzioni dello Stato, ai più svariati livelli, che non fanno massicci e continui controlli, pena, immediata chiusura dell’attività. Poi, dopo tutto questo, ci sarà anche qualche lavoratore negligente, ovvero, incosciente, ignorante, affetto da “ottimismo” (“No, ma a me non succede!”). Questo è noto, lo insegna Spielberg: “C’è sempre qualche idiota che crede di essere immune!”. Ma in terza battuta. E non è solo Messina, questa volta no. Accade in diverse parti d’Italia. Fare Leggi, senza un continuo e sicuro controllo e ricontrollo, e ancora ricontrollo, con relative sanzioni, è come se queste Leggi non esistessero.

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