Milazzo. L’ex sindaco Italiano dice la sua sull’Ato

Milazzo. L’ex sindaco Italiano dice la sua sull’Ato

Milazzo. L’ex sindaco Italiano dice la sua sull’Ato

martedì 12 Ottobre 2010 - 21:24

L’ex sindaco parl anche della situazione finanziaria

“Ancora una volta il Sindaco Pino si caratterizza per superficialità e pressapochismo e quando in un comunicato stampa dichiara che la precedente Amministrazione Italiano ha chiesto 5 milioni di euro alla Regione per pagare la spazzatura non dice il vero, basti semplicemente controllare i mandati erogati dall’ufficio di ragioneria imputati in quel capitolo d’entrata, ciò ,nonostante i pluriesperti alle finanze”.

E’ quanto afferma l’ex primo cittadino milazzese, Lorenzo Italiano.

“La mia amministrazione- precisa Italiano- non ha chiesto alla regione anticipazioni di somme che gravano sul fondo di rotazione per pagare debiti contratti da altre istituzioni. Quei soldi sono stati chiesti alla Regione in una ottica di pianificazione delle spese che il Comune doveva sostenere per pagare debiti arretrati, con sentenze passate ingiudicate e pignoramenti immobiliari, contratti anche dall’attuale sindaco durante la precedente legislatura alla fine degli anni ’90. Penso su tutti al debito col dipendente comunale di oltre 400.000 euro”.

“Con tale ragionamento- prosegue Italiano- si è chiesto i 5 milioni di euro per pagare il creditore Magnisi che dopo due aste andate deserte per i Molini Lo presti aveva già attivato le procedure per acquisire la proprietà del bene. E a quel punto si comprende il danno erariale che avrebbe subito il Comune di Milazzo perdendo i Molini per meno di 4 milioni di euro. Il sottoscritto dunque, avvalendosi di una norma regionale, ha chiesto il prestito su fondo di rotazione della regione da restituire negli anni successivi, per pagare la ditta Magnisi e altri creditori pignoratazi, così come il consiglio comunale con delibera n.120 del 2008 aveva richiesto all’amministrazione, per poi mettere in vendita i Molini , ricavare maggiori somme (almeno 12 milioni di euro), così come risulta da perizie estimative del bene sia dell’ufficio che del Tribunale e pagare i fornitori e ripianare la situazione debitoria. Inoltre erano stati messi in vendita altri immobili, come il mattatoio per acquisire liquidità”.

“Una pianificazione- afferma ancora Italiano- ragionata volta al risanamento delle casse comunali,che però è stata bloccata proprio dall’esperto fratello del sindaco, dagli attuali assessori allora consiglieri comunali, con una serie di ostruzionismi che hanno impedito la vendita del mattatoio e dei Molini e di altri beni.Oggi il Sindaco spera nella vendita di tali beni. Ecco la strategia era quella di fermare tutto per poi lanciare l’allarme della situazione finanziaria critica”. Italiano conclude poi affremando che “se non si è capaci di amministrare si vada a casa”.

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