Caso Servirail, l’OrSa scrive a Garofalo: esca fuori dal silenzio e rivendichi i diritti dei siciliani

Mobilità assente, invisibile. Una parola che a Messina, giorno dopo giorno, appare sempre più vuota di significato. Lo hanno ben rappresentato ieri, ancora una volta, i lavoratori della Servirail che hanno marciato dal binario 1 della Stazione Marittima fino a piazza Cairoli, purtroppo nell’indifferenza generale, urlando ancora una volta la loro rabbia. Una rabbia rivolta anche verso una classe politica che fino ad oggi ha mostrato poca capacità a far valere il proprio ruolo.

Oggi viene chiamato in causa uno dei rappresentanti di quella classe, Vincenzo Garofalo, non un deputato nazionale qualsiasi, ma uno dei componenti della Commissione Trasporti alla Camera. E’ a lui e solo a a lui che viene indirizzata la lettera dell’OrSa sulla vicenda dei licenziamenti Servirail (su download il testo completo). Ne riportiamo qui qualche passaggio, in cui si ricordano le promesse mancate del governo, i 5 milioni di euro promessi da Matteoli durante il tavolo della scorso 15 marzo, ma purtroppo mai arrivati, e che il governo Monti non procederà certo a stanziare infliggendo l’ennesima penalizzazione alla comunità siciliana. Il sindacato invita Garofalo ad “uscire dall’inspiegabile silenzio per rivendicare con forza quanto promesso. Seppur non eletto dai cittadini – si legge – lei è diretto portavoce dei messinesi in tema di trasporti, pertanto, le chiediamo di affrontare l’arroganza antimeridionale di Mauro Moretti anche a costo di chiederne ufficialmente le dimissioni”.