cronaca

Morte al cantiere del viadotto, ci sarà udienza per il caso Salvatore Ada

MESSINA – Restano due gli indagati per la morte di Salvatore Ada, l’operaio che ha perso la vita lavorando in un cantiere di servizio del viadotto Ritiro, sulla tangenziale autostradale di Messina. E c’è già una data per l’udienza preliminare. E’ il 13 luglio prossimo e quel giorno il giudice Monica Marino aprirà il vaglio preliminare delle ipotesi di responsabilità che secondo la Procura di Messina hanno l’ingegnere Dan Alpen, direttore dei lavori, e Natale Bommara, responsabile del cantiere di via Palermo alta.

L’ipotesi di reato è di omicidio colposo. L’Accusa che muove il sostituto procuratore Francesco Lo Gerfo, alla fine degli accertamenti della Squadra Mobile di Messina e dell’Ispettorato del Lavoro, riguarda le dotazioni del mezzo da cui è precipitato il new jersey che ha schiacciato l’operaio. Il mezzo non doveva entrare in cantiere, scrive la Procura, e quella operazione, di carico e scarico delle pesanti barriere, avrebbe dovuto essere effettuata esclusivamente con un mezzo meccanico, una gru per esempio, non con un gancio di traino assicurato a mano, così come accaduto nel caso di Salvatore.

Cinque le parti civili nel procedimento, i familiari e i congiunti dell’operaio, assistiti dagli avvocati Filippo Mangiapane, Vincenzina Colaci, Carmelo Mostaccio e Giuseppe Ciminata. Stralciata dal fascicolo la posizione della Toto Costruzioni, titolare del cantiere.