Motivazioni sentenza Miramare, per il centrodestra "confermato un limitato senso istituzionale”

Motivazioni sentenza Miramare, per il centrodestra “confermato un limitato senso istituzionale”

Dario Rondinella

Motivazioni sentenza Miramare, per il centrodestra “confermato un limitato senso istituzionale”

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martedì 22 Febbraio 2022 - 15:28

Per il centrodestra reggino l’unico gesto possibile è sintetizzato nelle dimissioni permettendo alla città di tornare liberamente e democraticamente al voto

“I giudici del Tribunale di Reggio Calabria nelle motivazioni della sentenza con cui il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, nel cosiddetto Processo Miramare lo scorso mese di novembre, è stato condannato per abuso d’ufficio, delineano uno spaccato degradante dal punto di vista istituzionale”. E’ la posizione attraverso una nota del centrodestra reggino, in merito alle motivazioni sulla sentenza “Miramare”. “Riferendosi al primo cittadino della città, – prosegue la nota lo definiscono “dominus dell’intera vicenda ed ideatore del progetto di affidamento diretto del Miramare all’amico Zagarella, sia nella sua veste formale di sindaco, e dunque di soggetto che riveste la più alta carica all’interno della Giunta comunale, sia nella sua veste sostanziale, quale agente direttamente interessato all’approvazione della delibera ‘Miramare’, alla cui votazione ha partecipato non solo in violazione di legge, alla stregua degli altri imputati, ma anche in spregio all’obbligo di astensione su di lui gravante alla luce dei rapporti intrattenuti con Zagarella”.

PESANTI LE PAROLE DEI GIUDICI REGGINI CHE NON LASCIANO INDIFFERENTI

Parole pesanti quelle pronunciate dai giudici reggini, che non possono lasciare indifferenti. C’è una questione morale che sembra non scalfire il gruppo dirigente del centro-sinistra che nonostante la gravità di una sentenza come quella del caso ‘Miramare’, ha pensato bene di rimescolare le carte con un rimpasto di giunta che non rispecchia la volontà popolare. Un vero e proprio tsunami che ha cambiato la morfologia dell’assise cittadina, la quale ha dovuto fare i conti con diatribe interne alla maggioranza ed uno stallo istituzionale per via della mancata composizione delle Commissioni. Un’inconcepibile inerzia che continua a palesare un morboso attaccamento alle poltrone, considerato il fatto che in Consiglio comunale – tra surroghe e sospensioni persiste una composizione che nulla ha che fare con ciò che i cittadini hanno espressamente chiesto recandosi al voto nel 2020.

“L’UNICO GESTO POSSIBILE SONO LE DIMISSIONI”

E come se non bastasse, la città è costretta ad assistere a dei veri e propri giochi di potere tra la componente PD e la componente vicina al Sindaco f.f. Brunetti e quindi all’ex Sindaco Falcomatà. Occorre pertanto uno scatto di orgoglio istituzionale da parte di chi non si sente di favorire questo psicodramma politico: l’unico gesto possibile è sintetizzato nelle dimissioni. Un’operazione di responsabilità per permettere alla nostra città di tornare liberamente e democraticamente al voto”.

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