Cronaca

Muore in sala parto, domani l’autopsia. Lutto cittadino a Sant’Angelo di Brolo

E’ stato un attimo. Un secondo che ti cambia la vita per sempre. In questo caso l’ha strappata ad Angelina Pintaudi, la donna di 38 anni morta mentre partoriva,ieri all’ospedale di Patti. Sconvolta la famiglia, e tutta la comunità di Sant’Angelo di Brolo, il centro collinare dove viveva, e dove è stato proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali.

Prima, però, ci sarà da chiarire cosa è successo, in quei momenti tragici. Dai primissimi accertamenti nulla sembrava far presagire complicanze. Angelina è entrata in sala parto in condizioni di salute ottimale, non soffriva di particolari patologie e i 9 mesi di gravidanza erano andati avanti regolarmente. Tre anni prima aveva dato alla luce la sua prima bimba senza alcun problema.

Anche ieri mattina il parto sembrava procedere regolarmente. Improvvisamente però la donna ha perso i sensi, e i medici non sono riusciti a rianimarla. Sono stati momenti drammatici, in sala parto, con l’èquipe impegnata a cercare di soccorrere la mamma e procedere a portare alla luce il figlio, che alla fine ce l’ha fatta.

Il piccolo è ancora sotto controllo in ospedale, ma le sue condizioni generali sembrano buone. Crescerà col padre e la sorellina, ma senza l’affetto della sua mamma.

Lo sgomento ieri ha colpito anche l’ospedale di Patti, dove ancora non è chiaro cosa sia accaduto. Si sospetta una improvvisa ischemia, ma è ancora presto per affermarlo con certezza.

Saranno gli accertamenti della magistratura a questo punto a dire qualcosa di più. L’inchiesta è affidata al sostituto procuratore di Patti Alessandro Lia, che ha individuato un consulente medico e domattina gli affiderà l’incarico di svolgere l’autopsia sul corpo di Angelina, alla ricerca dell’esatta causa della morte.

giusy interdonato polizia patti

Gli agenti di Patti, guidati dal Commissario Giusy Interdonato, hanno acquisito la cartella clinica, sentito i familiari e il personale sanitario e ora aspettano le prossime richieste da parte della magistratura, se ne avanzerà.

La Procura in questa prima fase non ha spiccato avvisi di garanzia: come detto i primissimi accertamenti fanno pensare ad un evento imprevedibile, tragico ma difficilmente imputabile a null’altro che a cause naturali. Sarà quindi il primo risultato dell’esame medico ad indicare la strada che imboccherà l’indagine penale.