cronaca

Nell’Alcantara le bande si spartiscono i locali dello sballo. VIDEO e FOTO

Rosa Raffa

Il procuratore aggiunto Rosa Raffa svela i retroscena dell’operazione anti droga Alcantara: “Dopo l’arresto di un giovanissimo, minorenne, trovato con un chilo di droga, abbiamo avviato le indagini che hanno scoperto l’esistenza di due bande di spacciatori, una attiva nella zona dell’Alcantara e una prevalentemente nei locali della movida di Giardini Naxos e Taormina“.

Maurizio Chisari

Tra Gaggi e Graniti a capo dello spaccio c’era Maurizio Carmelo Chisari (nella foto), una vecchia conoscenza delle forze dell’Ordine. Già noto anche Giovanni Marco Condorelli, che teneva la cassa dei proventi della droga spacciata dai pusher nella riviera di Giardini. Entrambi si rifornivano nella piazza di Catania ed entrambi i giri di spaccio erano possibili grazie al benestare e ai contatti col clan Cinturino e dei Brunetto di Calatabiano.

L’inchiesta dei Carabinieri risale a prima del lockdown, tra la fine del 2018 e il 2019, ed ha documentato “moltissimi episodi di cessione di droga, che coinvolge tantissime persone – racconta il procuratore Raffa – I due gruppi avevano in comune una struttura molto articolata e caratteristica, che permetteva di rigenerarsi velocemente dopo i sequestri e gli arresti garantendo così l’approvvigionamento continuo dello stupefacente, giornalmente e nell’intero arco della giornata. Tra i due gruppi, a parte qualche episodio di “frizione violenta” vigeva la pax, di comune accordo si erano spartiti i locali dove spacciare”.

Carmelo Porto

A dare man forte agli investigatori è stato il pezzo da 90 dei Cinturino, recentemente pentitosi, ovvero Carmelo Porto. Il collaboratore ha confermato ai carabinieri chi sono i principali referenti dei clan catanesi che controllano la fascia jonica messinese per lo spaccio, e come avveniva l’acquisto nel catanese.

“Dalle indagini emerge lo spaccato di un’area che non è solo un paradiso per le vacanze e che parrebbe al riparo dalla criminalità, ma che invece è sotto lo stretto controllo di potenti organizzazioni criminali.”, conclude la Raffa.