Messina dopo il terremoto. Inaugurata la mostra all’Ospedale Militare. FOTO

“Messina all’indomani del terremoto del 1908. I Baraccamenti Militari degli orti della Maddalena”. Al dipartimento militare di Medicina Legale, sul viale Europa, è stata inaugurata la mostra storico–fotografica organizzata dalla direzione del dipartimento militare e dal museo storico di Forte Cavalli. La mostra resterà aperta per le scolaresche ed i visitatori dalle ore 9 alle 12.30 sino a sabato 12.

L’iniziativa è inserita tra gli appuntamenti organizzati dall’Amministrazione comunale nel 110° anniversario del terremoto di Messina. L’inaugurazione è stata preceduta da un’introduzione storica, curata dal prof. Vincenzo Caruso, direttore del museo di Forte Cavalli, autore della ricerca e curatore della mostra che propone una inedita pagina fotografica evidenziando gli splendidi Chalet (comunemente chiamati baraccamenti) realizzati dal Genio Militare per l’acquartieramento dei 20mila soldati mobilitati in soccorso delle popolazioni colpite dal tremendo sisma del 28 dicembre 1908, nell’area compresa tra le vie degli Orti, Santa Cecilia, S. Marta ed il torrente Zaera, oggi viale Europa, nella zona ove oggi è ubicata la sede del 5° Reggimento e dell’ex ospedale Militare.

Note Storiche

La mobilitazione di oltre 20mila uomini dell’Esercito, in soccorso delle popolazioni vittime del terremoto Messano-Calabro del 28 dicembre 1908, rappresenta il primo intervento di Protezione Civile strutturata, avvenuto in Italia dalla sua Unificazione. Sin dal gennaio del 1909 il Comando di Stato Maggiore dell’Esercito diffuse ordini operativi per mobilitare gran parte delle unità militari presenti sul territorio nazionale, in soccorso delle popolazioni terremotate. Complessivamente furono impiegati 55 reggimenti di Fanteria, il 1° Reggimento Granatieri, 4 reggimenti di Bersaglieri, 7 reggimenti di Alpini, 3 di Artiglieria, 5 del Genio oltre all’intera Brigata Ferrovieri. Le Brigate Brescia, Messina, Livorno, Aosta, Napoli, Torino, Venezia, Verona, Salerno, Regina, Cremona, Pisa, Pistoia, Bologna, Ferrara, Parma, Sicilia, Ancona, Roma, Basilicata, Granatieri di Sardegna, Bergamo e i Reggimenti del Genio, degli Artiglieri e degli Alpini, si avvicendarono, alternandosi, per prestare il loro servizio nelle zone colpite dal sisma. A questi raggruppamenti si unirono consistenti reparti dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che, oltre a collaborare nell’azione di soccorso, si distinsero anche nell’assolvimento dei loro compiti istituzionali.

L’area degli Orti della Maddalena

Il luogo scelto per la realizzazione dei baraccamenti militari di Messina fu l’ampia zona di terreno denominata “Orti della Maddalena”, posta a ridosso del Torrente Zaera, oggi viale Europa. Il terreno, configurato a gradini degradanti verso il mare, con un dislivello di circa 15 metri nel senso della massima pendenza, da ovest verso est, misurava una superficie di circa 20 ettari ed era in origine coltivato ad agrumeto e ad ortaggi, quasi sgombro di costruzioni rurali, ricco d’acqua, che veniva fornita da canalizzazioni private e da pozzi molto profondi, donde la sollevavano norie a vapore per l’irrigazione e anche per uso della popolazione. Dopo 14 mesi dall’inizio dei lavori, avvenuto nei primi mesi del 1909, sorgevano sulla zona espropriata, completi in ogni loro parte, ben 100 padiglioni, tra i quali casermette per truppa; padiglioni per comandi ed uffici; padiglioni per alloggi ufficiali e famiglie; circolo ufficiali; cappella; tettoie per cucine, scuderie e magazzini; padiglioni per l’infermeria; e padiglioni speciali.