Nota del ministero dell'Economia e delle Finanze: "Contributi discrezionali senza alcuna gara e in violazione del principio di parità fra i cittadini"
Le cosiddette “norme mancia” della Regione siciliana sotto il controllo del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Mef ha inviato delle osservazioni alla Regione chiedendo chiarimenti sui contributi, di circa 50 milioni di euro, assegnati nell’ultima manovra di stabilità approvata dall’Assemblea regionale siciliana alla fine dello scorso anno (fonte Ansa). Si tratta della nuova versione della tabella H, ovvero quel milione di euro (o poco meno per ciascun deputato) speso in contributi diretti a singole iniziative su indicazioni dei 70 deputati di sala d’Ercole.
Secondo il ministero c’è il rischio che quelle norme rappresentino contributi “discrezionali” assegnati senza alcuna gara e dunque in violazione del principio di parità fra i cittadini previsto dalla Costituzione. Come riporta Blog Sicilia, sono sotto osservazione 22 piccole norme che assegnano contributi a vari enti pubblici e privati: enti locali, fondazioni, istituti scolastici, basiliche, parrocchie, “individuati direttamente dalla legge regionale per interventi a carattere eterogeneo”, scrive il Mef nelle osservazioni. “In particolare – sottolinea il ministero – gli articoli in esame individuano il beneficiario, la denominazione dell’intervento e il relativo importo assegnato, senza specificare i criteri ai quali sono ispirate le scelte operate e le relative modalità di attuazione e senza che sia previsto il ricorso ad alcuna procedura a evidenza pubblica”.
Musolino: “Interrogazione al ministro per gli Affari regionali”
Sull’argomento interviene la senatrice messinese Dafne Musolino, di Italia Viva: “Nei mesi scorsi avevo già presentato ben due interrogazioni chiedendo al governo di fare chiarezza sul sistema con il quale la Regione Siciliana, governata dal presidente Schifani, ha previsto di distribuire oltre 61 milioni di euro di fondi regionali. Sembra che il governo si sia finalmente svegliato sul tema stante la nota con la quale il ministero dell’Economia e Finanza sollecita la Regione siciliana affinché fornisca chiarimenti in merito. Evidentemente l’attività da me svolta ha sollecitato un minimo di controllo e, dato che il ministro Giuli ad oggi non ha trovato il tempo per rispondere alle mie interrogazioni, rivolgerò un’ulteriore interrogazione al ministro per gli Affari regionali affinché si esprima circa la correttezza della gestione delle risorse da parte della Regione siciliana”.
“Si viola l’articolo 3 della Costituzione”
“Trovo inaccettabile – aggiunge Musolino – che in assoluto spregio ai principi di uguaglianza e parità di trattamento previsti dall’articolo 3 della Costituzione, si possano distribuire fondi ad associazioni o enti di natura varia, per il tramite dei deputati regionali, non in base a merito, professionalità e capacità, ma tenendo in conto solo del grado di vicinanza al politico di turno” (fonte Ansa).
Soldi pubblici alle associazioni, La Vardera e l’intervento a Piazza Pulita
La vicenda siciliana dei soldi pubblici alle associazioni è esplosa nella trasmissione “Piazza Pulita” e dopo un’inchiesta del quotidiano “La Sicilia”. In primo piano le denunce del deputato regionale Ismaele La Vardera, del gruppo misto.

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