Morte del detenuto Marcel Vizitiu: interrogazione parlamentare dell’on. Bernardini

A Messina potrebbe profilarsi un nuovo caso Cucchi. Tutti ricordano la vicenda del giovane detenuto romano morto nel carcere di Regina Coeli per le percosse subite ù, seigiorni dopo il suo arresto.
Ora l’On. Rita Bernardini ha presentato un’interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Interno, della Difesa, della Giustizia e della Salute per sapere con esattezza chi o cosa abbia provocato la morte del 30enne rumeno Marcel Vizitiu, deceduto a Messina il 3 ottobre scorso, a tre giorni dall’arresto per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Una vicenda ai contorni ancora poco chiari sulla quale il deputato radicale vuole accendere i riflettori. Il rumeno morì mentre in ambulanza veniva trasferito su un’ambulanza al Policlinico a seguito di un arresto cardiaco e dopo alcuni giorni convulsi. Per martedì prossimo l’on. Bernardini ha indetto una conferenza-stampa a Montecitorio per illustrare alla stampa il caso Vizitiu del quale a Messina si sta occupando il sostituto procuratore Federica Rende. Il magistrato ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia i cui risultati si conosceranno fra due mesi. Il deputato radicali ha scritto una lunga interrogazione nella quale ripercorre il momento dell’arresto ed i giorni seguenti. Ricorda che la sera del 30 settembre il rumeno entrò in una rivendita di tabacchi ed importunò il titolare ed alcuni clienti. All’arrivo dei Carabinieri tentò di aggredirli ma fu bloccato ed arrestato. Quindi iniziò il via vai fra Policlinico e centro clinico del carcere di Gazzi. I medi gli riscontrarono la frattura del setto nasale, un trauma cranico-facciale ed un edema. Tre giorni dopo il trentenne rumeno morì. Ora l’on. Bernardini chiede che la Procura accerti “le cause esatte del decesso del detenuto; da dove eventualmente derivino e da che cosa siano state provocate le lesioni interne patite dal detenuto, se da traumi o da percosse; se la morte del detenuto sia stata provocata da lesioni interne non correttamente diagnosticate tra venerdi’ sera (momento dell’arresto) e lunedi’ mattina (momento del decesso); per quali motivi l’uomo che al momento dell’intervento dei carabinieri stava dando in escandescenze, oltre ad essere ubriaco e visibilmente sovraeccitato sia stato portato in carcere in stato d’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e non invece sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio”. Intanto proprio oggi il gip Massimiliano Micali ha convalidato l’arresto del romeno per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Sarà il sostituto della Procura Federica Rende a dover chiedere l’archiviazione per sopravvenuta morte del reo.