Il sindaco aveva replicato all’odg del deputato del Pd sulla sospensione dei tributi: «E’ già stata inserita nell’ordinanza, si conosca ciò di cui parla». L’ex sindaco contrattacca: «La richiesta è di una proroga di ulteriori sei mesi. Piuttosto Buzzanca chiarisca: l’ufficio commissariale gestito come un ufficio di collocamento»
Nemmeno in campagna elettorale, quando concorrevano alla conquista dello scranno più alto di Palazzo Zanca e della fascia tricolore, si battibeccavano così. In queste ore lo scontro politico tra l’ex sindaco, oggi deputato alla Camera del Pd, Francantonio Genovese e l’attuale primo cittadino, soggetto attuatore dell’Ordinanza sull’emergenza Messina, Giuseppe Buzzanca, assume via via contorni sempre più duri. Che investono la grande zona d’ombra della gestione dell’emergenza causata dall’alluvione del 1 ottobre scorso: l’ufficio commissariale, quello per intenderci diretto dallo stesso Buzzanca e coordinato dall’ex capo di gabinetto Antonio Ruggeri. Collocato oggi in quella sorta di “camera dei segreti” allestita in una porzione del salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, ben protetto da una grande parete in carton gesso, l’ufficio sforna carte dal 27 ottobre scorso (data in cui avvenne il passaggio di consegne tra Prefettura e Comune) che ai comuni mortali (compresi giornalisti e consiglieri comunali) sono pressochè secretate. Non ai deputati, come lo stesso Genovese, il quale risulta abbia avuto accesso a tutte i provvedimenti assunti in nome di quella sigla, OPCM, che sta per Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E oggi, al momento opportuno, l’ex sindaco tira fuori qualcosa di quelle carte famose, ponendo quesiti pesanti sulla gestione dell’ufficio commissariale, paragonato addirittura ad un «ufficio di collocamento».
Occorre, però, fare un passo indietro. Lo scontro tra Buzzanca e Genovese trae origine dall’ordine del giorno presentato ieri dal deputato del Pd alla Camera con la quale si chiedeva l’estensione a sei mesi del periodo di sospensione dai tributi per gli alluvionati. Il sindaco, pur apprezzando l’interesse dei parlamentari messinesi, aveva così replicato: «Vorrei che le tematiche venissero approfondite e che si conoscesse ciò di cui si parla. La sospensione dei tributi è stata inserita nell’ordinanza firmata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e siamo già intervenuti su tutti gli enti e le istituzioni». Una sorta di “rimprovero” che a Genovese proprio non è piaciuto: «Va chiarito a chi fa finta di non aver capito che la sospensione di tributi e contributi per i soggetti colpiti dall’alluvione del 1 ottobre scorso da me richiesta, si riferisce ovviamente ad un semestre successivo a quello già previsto dall’ordinanza. Prova ne è il fatto che il Governo, presente in aula con il sottosegretario alle Finanze, lo ha accolto solo come raccomandazione riservandosi, quindi, di valutare se potrà o meno assumere tale impegno. E come raccomandazione al Governo l’ordine del giorno è stato approvato dalla Camera». A questo l’esponente del Pd aggiunge che, a differenza di quanto previsto per l’Abruzzo, «la sospensione non è valida per i sostituti d’imposta, cioè per coloro che hanno dei dipendenti. Ed anche su questo punto occorrerà fare chiarezza, mettendo sullo stesso piano le due realtà».
Ma il vero affondo Genovese se lo riserva sulla gestione dell’ufficio commissariale: «Vorrei rispondere al sindaco che queste tematiche le conosco e le ho sufficientemente approfondite. A tal proposito, mi domando: Buzzanca ha informato i cittadini del fatto che le somme percepite mensilmente a titolo di straordinario (prima per 150 ed ora per 50 ore al mese), da coloro (dipendenti pubblici e dirigenti di vari enti) che sono stati comandati o distaccati al Centro di assistenza, vengono prelevate dai 60 milioni di euro previsti dalla prima ordinanza? E sappiamo forse quali sono i criteri con i quali Buzzanca sceglie questo personale? A giudicare dai fatti, e dagli atti, ho l’impressione che, se l’ufficio del Soggetto Attuatore continuerà ad essere gestito come una sorta di ufficio di collocamento, di quei 60 milioni di euro ne resteranno ben pochi per le vittime dell’alluvione! Per il resto – conclude Genovese – continuiamo ad attendere che il Presidente del Consiglio mantenga almeno una delle tante promesse fatte negli ultimi due mesi».
