Autorità Portuale: per il dopo Lo Bosco salgono le -quotazioni- di Francesco Di Sarcina

Autorità Portuale: per il dopo Lo Bosco salgono le -quotazioni- di Francesco Di Sarcina

Autorità Portuale: per il dopo Lo Bosco salgono le -quotazioni- di Francesco Di Sarcina

giovedì 12 Agosto 2010 - 00:20

Cresce l’apprensione per le attività in ballo dopo la nomina dell’attuale presidente come nuovo numero uno nazionale di Rfi. Al nome di Turi Leonardi, circolato nei giorni scorsi, si sono aggiunti quello del dirigente dell’Ap ed esperto di Buzzanca e quello del comandante della Capitaneria, Nunzio Martello, prossimo al trasferimento. Questa la “prima” terna?

E’ un momento delicato per l’Autorità Portuale di Messina. La possibile partenza dell’attuale presidente Dario Lo Bosco, recentemente nominato presidente di Rete Ferroviaria Italiana, potrebbe aprire le porte ad un periodo di “pericolosa” vacatio amministrativa, che esporrebbe a forti rischi l’intero asse programmatico. Un piano di sviluppo dell’area portuale che è strettamente collegato a quello dell’intero territorio, vista la necessità di puntare sul recupero dell’affaccio a mare e sulle attività connesse al settore marittimo per rilanciare economicamente e socialmente la città. Ecco perché l’Ap non può permettersi di tentennare. Con l’ombra dell’Ente Porto alle spalle e una serie di opere in ballo, dall’ampliamento di Tremestieri alla costruzione del porto commerciale di Giammoro, passando dal riordino della zona falcata, serve una figura forte e competente, in grado di prendere scelte senza minare gli equilibri politici, che è inutile negarlo, esistono.

Ecco perché appare doveroso che gli organi competenti avviino una fase di analisi per individuare una figura (o più di una considerando che per la nomina serve una terna) che possa sostituire immediatamente Lo Bosco, qualora, come presumibile, questo decidesse di lasciare l’Authority per dedicarsi esclusivamente ad Rfi. Come scritto qualche giorno fa (vedi correlato in basso), il primo nome circolato è quello di Salvatore Leonardi, in passato sindaco della città e presidente della Provincia, attualmente “fuori dal giro” dopo l’ultima legislatura a palazzo dei Leoni. Un personaggio di area PdL, amministratore vecchio stile, che potrebbe stare bene anche alle altre formazioni politiche. Negli ultimi giorni sono però salite e di molto le quotazioni di Francesco Di Sarcina, Dirigente dell’Autorità Portuale ed esperto del sindaco Buzzanca, vera attuale anima dell’AP. Più di una volta infatti l’ingegnere si è trovato a fare le veci di Lo Bosco, spesso assente dalla città. Esperto del settore portuale e marittimo, Di Sarcina incardinerebbe l’identikit del tecnico sollecitata da più parti. L’ultimo nome nell’attuale lista dei candidati è quello di Nunzio Martello, che il prossimo 27 agosto lascerà la guida della Capitaneria di Porto di Messina per essere trasferito altrove (al suo posto subentrerà il messinese Antonio Musolino). L’ipotesi, anche se meno percorribile delle altre due, non è assolutamente da scartare, anche perché il comandante conosce bene il territorio e la realtà amministrativa locale.

Al di là dei nomi resta la questione dei tempi, con il rischio commissariamento che è sempre dietro l’angolo. Come molti ricorderanno per la nomina di Dario Lo Bosco, la procedura di nomina del presidente è piuttosto complessa (in termini pratici e politici) e nemmeno tanto sbrigativa. Il principale rappresentate dell’ente viene infatti nominato, previa intesa con la Regione interessata, con decreto del Ministro dei Trasporti e della Navigazione, nell’ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale designati rispettivamente dalla Provincia, dai Comuni e dalle Camere di Commercio, la cui competenza territoriale coincide con la circoscrizione di riferimento. La terna dovrebbe poi essere comunicata al Ministro dei Trasporti e della Navigazione tre mesi prima della scadenza del mandato (che dura quattro anni e che per Lo Bosco non sarebbe ancora scaduto). Il Ministro (soprattutto se politicamente non d’accordo), con atto motivato, può chiedere di comunicare entro trenta giorni dalla richiesta una seconda terna di candidati nell’ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il Ministro nomina il Presidente, previa intesa con la Regione interessata (così come avvenne per Lo Bosco tra Bianchi e Cuffaro), comunque tra personalità che risultano esperte e di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale.

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