Barack Obama e il sogno di una nuova generazione vanno alla Casa Bianca

Barack Obama e il sogno di una nuova generazione vanno alla Casa Bianca

Redazione

Barack Obama e il sogno di una nuova generazione vanno alla Casa Bianca

mercoledì 05 Novembre 2008 - 08:35

“Change we can-: adesso la speranza può diventare concretezza di scelte

Sono state le elezioni più globali che si siano mai viste. Da tutti gli angoli del pianeta avremmo voluto partecipare e mettere la nostra scheda nell’urna. Perchè mai come questa volta ci si è resi conto che la scelta del nuovo Presidente degli Stati Uniti avrebbe avuto conseguenze decisive per la vita e le speranze di tutti i cittadini del mondo. La grande crisi finanziaria ed economica che trova origine nei limiti strutturali di un capitalismo selvaggio, l’insicurezza che domina i rapporti tra stati e civiltà per effetto di un approccio unilaterale e militarista a problemi complessi, il grave squilibrio nella distribuzione della ricchezza mondiale, sono tutte questioni in cui l’America ha un peso rilevante e, se non avesse vinto Obama, si avviavano a restare drammaticamente irrisolte. Se non si fosse determinato il cambiamento, rischiavamo tutti di restare imprigionati da un’ideologia che considera la solidarietà un ostacolo al libero dispiegarsi degli interessi individuali, che ritiene addirittura un’offesa la volontà di redistribuire la ricchezza, che in una parola non concepisce la comunità degli uomini se non come la somma di spinte individualistiche al successo economico, senza vincoli etici e scelte a tutela dei più deboli. Una visione delle cose incarnata in questi ultimi otto anni dal Presidente Bush, che, con quasi inconsapevole levità, porta sulle sue spalle il peso di tragedie enormi, rassicurato certamente dal giudizio esaltante che di lui ha dato il nostro Presidente del Consiglio.

Fino all’ultimo, più d’uno temeva che gli americani sbagliassero ancora una volta come quando per pochissimi voti di scarto hanno sbarrato la strada ad un politico lungimirante come Al Gore e dato inizio all’era Bush. Ma evidentemente Obama era l’uomo giusto al momento giusto. Le sue idee senza retorica, il suo linguaggio chiaro, la sua storia personale, hanno fatto breccia nei pregiudizi legati al colore della sua pelle e aperto all’America una nuova opportunità. Come lui ha detto si potrà anche non condividere tutto delle sue scelte ma i valori fondanti ai quali si ispira possono tracciare una strada di innovazione sociale ed economica, che vale per gli Stati Uniti ma può introdurre un’energia positiva in ogni paese del mondo.

Ricordo che nelle elezioni politiche del 2006 che contrapposero Prodi a Berlusconi, quest’ultimo, nel corso di uno dei due ingessatissimi dibattiti televisivi, accusò l’avversario politico di voler rendere il figlio dell’operaio uguale al figlio dell’imprenditore e rimasi impietrito dall’incapacità di Prodi di rispondere che quel proposito non era affatto uno scandalo ma era al contrario il punto di orgoglio dello schieramento che lui rappresentava. Oggi Obama ci ha insegnato che bisogna avere il coraggio delle proprie idee, che senza esitazioni opportunistiche, si può proporre con meritato successo una possibile risposta all’antico bisogno dell’uomo di sconfiggere le ingiustizie. Adesso lo aspetta il varco delle scelte concrete. Lui sa, meglio di tutti, che non sarà facile ma la sua strategia è chiara e la forza che gli ha dato il popolo americano con un consenso plebiscitario lo aiuterà nelle scelte difficili. Speriamo che non deluda le aspettative e che riesca a dimostrare che la politica può ancora essere il luogo delle idee che si fanno sostanza di benessere collettivo e di eguali opportunità.

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