Bernava scrive alle Istituzioni: “Le partecipate rappresentano un bene comune che va salvato-

Bernava scrive alle Istituzioni: “Le partecipate rappresentano un bene comune che va salvato-

Redazione

Bernava scrive alle Istituzioni: “Le partecipate rappresentano un bene comune che va salvato-

venerdì 29 Febbraio 2008 - 09:26

Lo stato di crisi attraversato attualmente dalle società partecipate, ed il muro contro muro che si è venuto a creare con il commissario Sinatra, fanno riflettere su quanto si può e si deve modificare per fare in modo che non insorgano più problematiche così gravi.

Un’attenta riflessione in tal senso è stata fatta dal segretario generale della Cisl, Maurizio Bernava il quale, in una lettera aperta indirizzata alle Istituzioni, sottolinea come sia necessario “cambiare registro abbandonando modelli gestionali, comportamenti e logiche clientelari che portano allo spreco di risorse pubbliche e all’umiliazione delle poche professionalità volenterose e interessate al bene comune. All’Atm continua a regnare solo l’interesse elettorale, la ricerca di protezione politica di interessi egoistici.

Tutti parlano di un cambiamento che, però, non si vede.

Il nuovo commissario Grasso, ma anche lo stesso commissario Sinatra, non sembrano preoccuparsi neanche di garantire la gestione ordinaria, a cominciare dal pagamento regolare degli stipendi. Unico caso in Italia, scandalo e primato nazionale sottaciuto, vedere un’Azienda pubblica partecipata in queste condizioni, che non riesce a pagare stipendi e fornitori, e non assistere a nessun cambiamento strutturale. Purtroppo stessa logica la rileviamo in tutte le partecipate che vivono, più o meno, la stessa sofferenza gestionale.

Dopo alcuni atti amministrativi dovuti (come le prescrizioni imposte ai bilanci preventivi degli Enti partecipati e controllati, la riduzione dei componenti dei consigli dei CdA) del commissario Sinatra, che come Cisl abbiamo apprezzato, adesso sembra imperante una nuova ondata di occupazione dei vertici gestionali senza alcun senso e criterio professionale che proiettano la città di Messina ancora una volta in una deriva elettoralistica.

Da un commissariamento della città ci saremmo aspettati atti e scelte che avrebbero avviato un processo irreversibile di risanamento e riduzione degli sprechi.

A cominciare dall’Atm – prosegue Bernava – ci aspettiamo un confronto immediato nel quale la Cisl e il Sindacato offrano tutta la disponibilità con proposte concrete per avviare seriamente il risanamento e la riorganizzazione che può essere realizzata cominciando con atti concreti.

Ci riferiamo, intanto, ad eliminare tutti quegli sprechi che riguardano i lavoratori e che producono caos organizzativo e inefficienze. Ma, soprattutto, vorremmo atti di coraggio e di chiarezza finora mai visti. I risultati gestionali delle aziende, anche se pubbliche, sono il frutto delle azioni messe in campo da chi li dirige.

Oltre a nominare commissari, quindi, sarebbe un atto giusto e necessario mettere in discussione il direttore generale dell’Atm e il suo staff dirigenziale che, per il loro operato, sono di fatto tra i maggiori responsabili materiali dell’attuale sfascio.

Capacità e meriti professionali, onestà e correttezza gestionale sono valori totalmente assenti e mai presi in considerazione. E anche in queste ore gli attuali staff commissariali stanno favorendo tale logica. I commissariamenti della città e degli enti dovrebbero essere più liberi da condizionamenti per attuare scelte amministrative orientate al bene comune, all’efficienza e all’economicità della gestione dei servizi.

Da quanto vediamo, però, di tutto questo non c’è traccia e il messaggio pericoloso che circola è che è meglio soccombere e cercarsi protezioni politiche piuttosto che rivendicare processi di cambiamento trasparenti e condivisi.

Per questo la Cisl ritiene che il commissario Sinatra debba avviare subito un confronto con il Sindacato e fare scelte significative come la rimozione dei dirigenti incapaci piuttosto che favorire l’ennesima catena politico-elettorale-clientelare.

Per la Cisl l’Atm, come le altre aziende partecipate, rappresentano un bene comune che va salvato avviando il rilancio e il risanamento in modo trasparente e senza indugi. E per questo, per la parte che ci compete, la Cisl sta mandando un messaggio chiaro, ritenendo che debba cambiare anche il sindacato e il suo modo di fare.

Condizione essenziale per portare l’Atm e le altre partecipate fuori dall’attuale condizione fallimentare. Una richiesta che la Cisl e il commissario sindacale aziendale Enzo Testa inoltreranno nei prossimi giorni al Commissario dell’Atm-.

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