Non approvata dalla commissione speciale per la revisione e l’attuazione dello Statuto la proposta del deputato Giovanni Barbagallo del Partito democratico di ridurre i deputati regionali da 90 a 70
Fumata nera in commissione speciale per la revisione e l’attuazione dello Statuto della Regione Siciliana. I deputati regionali rimarranno 90 in quanto è stata bocciata la proposta del deputato Giovanni Barbagallo del Partito democratico presentata alla scopo di ridurre i rappresentanti all’ARS ad un numero di 70.
-Abbiamo perso un’occasione importante per dimostrare che la Sicilia non detiene soltanto primati negativi ma è in grado di esprimere una volontà riformatrice positiva – dice Barbagallo, vicepresidente della Commissione per lo Statuto, che ha emanato la proposta -. Se fosse stata approvata la proposta di riduzione l’Assemblea regionale siciliana avrebbe risparmiato più di 6 milioni di euro. E in più sarebbe emersa con chiarezza la capacità di autoriformarsi da parte della stessa Assemblea regionale. Tale scelta avrebbe conferito maggiore autorevolezza e credibilità alle istituzioni regionali, sia nei confronti dei cittadini, ai quali vengono richiesti sacrifici in questa particolare fase di crisi economica, sia nei confronti degli Enti locali, ai quali è stata già imposta la riduzione degli assessori e dei componenti dei consigli comunali e provinciali. Questo voto – continua Barbagallo – dimostra ancora una volta che non esiste una reale volontà di riduzione dei costi della politica-.
Per diritto di cronaca, hanno votato a favore della legge i tre deputati del Pd Di Guardo, Donegani e Barbagallo; hanno votato contro i deputati Alberto Campagna e Livio Marrocco del Pdl e Marianna Caronia (che qualche giorno fa aveva prospettato una ulteriore diminuzione a 50 deputati) del gruppo Misto. Si è astenuto Alessandro Aricò del Pdl, presidente della commissione, che col suo non voto ha decretato la bocciatura della proposta. Assenti i deputati Salvatore Cascio e Rudy Maira dell’Udc, Orazio D’Antoni dell’Mpa, Faraone del Pd e Guglielmo Scammacca del Pdl.
