Caso Istituzione Servizi Sociali, l'intervento di Saja: «Il parere di regolarità tecnica del dirigente è obbligatorio»

Caso Istituzione Servizi Sociali, l’intervento di Saja: «Il parere di regolarità tecnica del dirigente è obbligatorio»

Redazione

Caso Istituzione Servizi Sociali, l’intervento di Saja: «Il parere di regolarità tecnica del dirigente è obbligatorio»

martedì 20 Maggio 2008 - 09:20

L'ex ragioniere generale del Comune cita la normativa vigente, poi attacca: «La vera -trave- è quella che sta oscurando la tranquillità di tante famiglie, dai dipendenti dell'Atm a quelli di Messinambiente»

Fa ancora discutere, e non poteva essere altrimenti, il caso Istituzione dei Servizi Sociali, con la sua soppressione e i provvedimenti giudiziari che ne sono conseguiti, con la rischiesa di sospensione dalle funzioni avanzata dal sostituto procuratore Antonio Nastasi nei confronti del commissario del Comune Gaspare Sinatra e del segretario generale Filippo Ribaudo. Sulla vicenda interviene l’ex ragioniere generale di Palazzo Zanca, Gaetano Saja, che definisce il tutto «l’argomento più eclatante della settimana appena trascorsa».

Dopo aver ricordato l’excursus legislativo che ha portato alla normativa vigente, Saja afferma che «Il “ parere di regolarità tecnica- da parte del dirigente del servizio interessato, per le sole deliberazioni di giunta e/o di consiglio, con esclusione, pertanto, delle “ determinazioni dirigenziali-, rappresenta un atto procedurale obbligatorio previsto dall’articolo 49 del decreto legislativo 267/200. Sebbene sia un atto procedurale obbligatorio è da intendersi “non vincolante- dato che, nel caso in cui l’organo deliberante ( giunta e/o consiglio ) prende atto di un parere “sfavorevole- di regolarità tecnica, debitamente motivato, da parte del dirigente del servizio interessato, può ugualmente “deliberare- la proposta di deliberazione, indicando, però, nel corpo della stessa i motivi della scelta, e ciò ai fini della individualizzazione dei soggetti titolari di eventuali responsabilità. Mi sorprende quanto sostenuto dall’avv. Giovanbattista Freni – afferma Saja – penalista che apprezzo e stimo, che la proposta di deliberazione non necessitava di alcun parere di regolarità tecnica da parte del dirigente del servizio interessato, essendo intervenuta una radicale modifica della legge 142/1990 sulla scorta dell’articolo 13 della legge regionale 30/2000. Leggiamo, integralmente, l’articolo 12, (e non 13 come sostiene il legale), della legge regionale 30/2000 per consentirci chiarezza di idee: “Su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla giunta e/o al consiglio che non sia di mero atto di indirizzo deve ( e non può ) essere richiesto il parere in ordine alla solo regolarità tecnica del responsabile del servizio interessato-».

«Detto questo – aggiunge Saja – il “parere di regolarità tecnica- da parte del dirigente del servizio interessato è da intendersi “obbligatorio-, anche se “non vincolante-, tranne per quegli atti che hanno carattere di “di indirizzo politico e gestionale-. Ritengo, tuttavia, che l’obbligatorietà- del parere non incida, più di tanto, sulla attuale vicenda giudiziaria che vede coinvolti il commissario regionale ed il segretario generale del Comune di Messina, sebbene ritengo che le responsabilità sono da diversificare in base alle competenze ed alle responsabilità che la legge assegna ai soggetti coinvolti, bensì al fatto che le deliberazioni sono state approvate prive del “ parere di regolarità tecnica-, indicato come già acquisito nel contesto delle deliberazioni in esame, e, per di più, negativo, che avrebbe imposto all’Ente di inserire nel contesto dell’atto deliberativo le motivazioni della scelta operata ai fini della individualizzazione delle persone a cui attribuire le eventuali responsabilità sotto il profilo amministrativo».

Saja ritiene che «l’argomento sin qui tracciato rappresenta la “ frasca- che incide sull’attuale conduzione politico-amministrativa del nostro Comune, mentre non ci preoccupiamo della “trave- che sta oscurando la tranquillità di tante famiglie, dai dipendenti dell’ATM a Messinambiente che mensilmente lottano per ricevere le dovute retribuzioni per il servizio reso alla collettività amministrata. Se le accuse formulate dal P.M. Nastasi saranno accolte del GIP De Marco, con conseguente sospensione di mesi due dall’incarico di commissario regionale del dr. Gaspare Sinatra, quest’ultimo sarà costretto a restituire al dr. Antonio Saitta, la “ fascia tricolore “ ricevuta alcuni mesi or sono, affidando, pertanto, a quest’ultimo, il compito di condurre la nostra città alle prossime elezioni amministrative». Saja, in conclusione, si mette a disposizione dei nostri lettori «per eventuali approfondimenti sull’argomento trattato comunicando sia attraverso il “quotidiano on line- o utilizzando la posta elettronica: gaetano.saja@alice.it».

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