Caso Ruggeri, il Comune dovrà sborsare più di 700mila euro. Ma chi pagherà?

Caso Ruggeri, il Comune dovrà sborsare più di 700mila euro. Ma chi pagherà?

Caso Ruggeri, il Comune dovrà sborsare più di 700mila euro. Ma chi pagherà?

venerdì 27 Febbraio 2009 - 09:50

Il capo di gabinetto aveva accettato una transazione per ridurre il credito, resa vana da un ping-pong fra dipartimenti. Più che probabile l’arrivo di un commissario ad acta, torna la questione dell’opportunità politica

Torniamo a parlare di quello che, giocoforza, è diventato il caso Antonio Ruggeri (nella foto). Un caso di conflitti d’interessi, certo, ma anche emblema del mal funzionamento degli uffici di Palazzo Zanca. Il Comune, alla fine, sarà obbligato a sborsare 776 mila euro, credito vantato da Ruggeri stesso per delle catastazioni effettuate alla fine degli anni novanta. Questo nonostante le rassicurazioni dell’attuale capo di gabinetto, nonché presidente dell’Ato3, che l’11 settembre scorso, “interrogato” sull’opportunità di andare avanti in un contenzioso in corso contro l’amministrazione pur facendone, di fatto, parte, aveva comunicato di voler cancellare l’ipoteca iscritta su diciotto immobili comunali, dichiarando al tempo stesso di non voler far nulla che potesse creare nocumento all’amministrazione.

Effettivamente Ruggeri l’azione esecutiva nei confronti del Comune l’aveva avviata ad aprile, quando lui era un semplice dipendente e a reggere le sorti del Palazzo c’era il commissario Sinatra. Ma è stato nell’udienza del 23 ottobre scorso che Ruggeri ha dato seguito al giudizio di ottemperanza, chiedendo l’accoglimento della propria domanda di esecuzione. E il giudice ha sentenziato: entro novanta giorni dal 12 gennaio 2009 il Comune dovrà pagare i 776 mila euro dovuti al Ruggeri, altrimenti sarà il prefetto o un commissario ad acta (pagato, eventualmente, 2.500 euro) a provvedere, rastrellando però dai vari dipartimenti di Palazzo Zanca.

Della questione si è discusso ieri pomeriggio nel corso di una seduta straordinaria dell’XI commissione consiliare, alla quale erano presenti, tra gli altri, lo stesso Ruggeri e il dirigente del dipartimento Patrimonio Vincenzo Schiera. Ruggeri ha chiarito alcuni aspetti, spiegando di aver ritirato l’ipoteca da uno solo dei diciotto immobili pignorati solo perché, se le avesse ritirato tutte, un nuovo creditore li avrebbe nuovamente “aggrediti”. Ma soprattutto il capo di gabinetto ha affermato di aver accettato, alcuni mesi fa, una transazione con il Comune, rinunciando a 80mila euro del suo credito. La transazione, però, è stata respinta dagli uffici della Ragioneria, i quali hanno risposto che il Comune non disponeva di quella somma e che dunque si sarebbe dovuto attendere l’alienazione di immobili. Dunque le calende greche, o giù di lì.

Adesso però quella somma dovrà essere pagata comunque, e per intero, con un debito fuori bilancio che dovrà predisporre il dipartimento Patrimonio. L’assurdità di questa vicenda investe anche il contenzioso: com’è possibile che il Comune non si sia opposto a nessuno dei cinque decreti ingiuntivi emessi dal giudice? Al di là, dunque, della questione di opportunità politica e della presunta incompatibilità tra gli incarichi ricoperti di Ruggeri per conto dell’amministrazione e il contenzioso contro l’amministrazione stessa, molti consiglieri comunali dell’XI commissione, Felice Calabrò in testa, si domandano se anche all’interno degli uffici di Palazzo Zanca siano da ricercare responsabilità per l’ennesimo esborso da parte del Comune. Non sarebbe la prima volta e, stando così le cose, potrebbe non essere l’ultima.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007