Ciclone Feluca su Palazzo Zanca, ecco le delibere “incriminate”

Ciclone Feluca su Palazzo Zanca, ecco le delibere “incriminate”

Ciclone Feluca su Palazzo Zanca, ecco le delibere “incriminate”

venerdì 08 Aprile 2011 - 11:48

La prima è del 11 gennaio 2007, l’ultima del 17 settembre 2010. Oltre i sindaci sono 26 gli assessori coinvolti, si “salvano” solo Bottari, Catalioto, Ardizzone e Romano

E’ un autentico ciclone chiamato “Feluca” quello che ieri si è abbattuto su Palazzo Zanca. Ventotto avvisi di garanzia, di cui due all’ex sindaco Francantonio Genovese e all’attuale Giuseppe Buzzanca, non sono uno scherzo e qualche apprensione la stanno creando, anche se chiaramente siamo solo all’inizio di un’inchiesta i cui risultati, poi, andranno tutti verificati. Sindaci a parte, ecco i nomi degli assessori di ieri e di oggi che hanno ricevuto l’avviso di garanzia notificato dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, su ordine del sostituto procuratore Santo Melidona: Antonio Saitta (vicesindaco della giunta Genovese), Mario Centorrino, Liliana Modica, Arturo Alonci, Tanino Santagati, Alfredo Crupi, Francesco Squadrito, Clelia Fiore, Tani Isaja, Pippo Rao, Francesco Gallo, Luciana Intelisano e Marcello Greco dell’esecutivo di centrosinistra; Franco Mondello (attuale vicesindaco), Giuseppe Rao (solo omonimo dell’esponente del Pd), Giuseppe Isgrò, Giuseppe Corvaja, Salvatore Magazzù, Pinella Aliberti, Giuseppe Puglisi, Melino Capone, Gianfranco Scoglio, Dario Caroniti, Elvira Amata, Carmelo Santalco e Orazio Miloro. Si “salvano”, di fatto, solo in quattro, che ai tempi non votarono le delibere: Angela Bottari e Antonio Catalioto della giunta Genovese, Giovanni Ardizzone e Fortunato Romano della giunta Buzzanca, questi ultimi ormai non più assessori ma ai tempi “contestati” sì. Il reato ipotizzato, lo ricordiamo, è di concorso in abuso d’ufficio. Il nocciolo di tutto sta nel fatto che la convenzione con Feluca in base alla quale sono stati deliberati diversi finanziamenti è ritenuta illegittima a decorrere dal 2007, in quanto in violazione del Testo unico degli enti locali.

Le delibere “incriminate” sarebbero cinque ma potrebbero anche essere di più. La prima è la n. 34 del 11 gennaio 2007. Con quel documento si prendeva atto del Piano dei servizi del 2006 e del Piano finanziario approvati, entrambi, nel novembre 2005 dall’allora commissario straordinario Bruno Sbordone: da qui l’impegno di spesa di 576.330 euro. Questa è l’unica delibera dell’era Genovese finita, per il momento, nel calderone dell’inchiesta. Passando alla giunta Buzzanca, la prima delibera è del 22 luglio 2008 (n. 609), ad elezioni appena finite. Qui vengono impegnati 75 mila euro «al fine di corrispondere la somma quale acconto sulle prestazioni non ancora definite dal Piano dei servizi per il 2008». Propedeutico a questa delibera, il verbale della riunione tenutasi a giugno quando il Comune era rappresentato dal secondo commissario straordinario, Gaspare Sinatra. Si passa poi al 3 dicembre 2008, delibera n. 884. In questo caso si prende atto che «in assenza della rimodulazione del Piano servizi per il 2008, nei limiti dell’importo di 490 mila euro, Feluca ha proseguito nell’erogazione dei servizi resi nel corso del 2007 con riferimento al Piano servizi per il 2006» e dunque «si impegna l’ulteriore spesa di 415 mila euro per lo svolgimento del servizio in argomento per la durata di 12 mesi e per un importo complessivo di 490 mila euro».

Meno di un anno dopo, il 23 settembre 2009, viene approvata dalla giunta una nuova delibera, la n. 751, che impegna 250 mila euro «a titolo di acconto sulle prestazioni effettuate e non ancora definite dal Piano servizi 2009». A questo proposito interessante è quanto scrive il funzionario del Ced Alessandro Di Pasquale in una nota allegata alla delibera, in cui si legge: «Si ricorda comunque che tali attività corrispondono a quelle preventivate nell’ultimo Piano servizi approvato (Piano servizi 2006) e poi portate avanti nel 2007 e nel 2008, pur in assenza di Piano servizi approvato». Dopo il 2006, infatti, il primo Piano servizi approvato è quello del 21 dicembre 2009 (delibera n. 968), a cui viene dato via libera dalla giunta Buzzanca con un impegno di spesa di 611 mila euro. L’ultima delibera interessata è la n. 831 del 17 settembre 2010, in cui viene approvato il Piano servizi 2010 senza, però, impegno di spesa. Tutte delibere che gli assessori interessati (e anche qualche consigliere comunale) stanno passando al setaccio. E che da mesi sono al centro delle attenzioni di Finanza e Procura.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007