Consiglio Provinciale. L'ennesima importante mozione “usata- come pretesto per i battibecchi politici

Consiglio Provinciale. L’ennesima importante mozione “usata- come pretesto per i battibecchi politici

Redazione

Consiglio Provinciale. L’ennesima importante mozione “usata- come pretesto per i battibecchi politici

giovedì 06 Novembre 2008 - 15:12

Si dovrebbe discutere dei paventati tagli al personale dell'Istituto di Vulcanologia, ma tra scontri e urli si parla di ben altro. Alla fine però, l'aula approva

Rinviata la seduta di ieri per la mancanza del numero legale. Oggi sul filo del rasoio approvata una mozione, ma quanta fatica. In aula infatti, anche in data odierna, è andato in scena l’ennesimo teatrino degno delle migliori sceneggiate napoletane, con un tutti contro tutti da far west: consiglieri della maggioranza “contro- amministrazione, opposizione contro centrodestra, strilli e urla nonostante sull’argomento si dichiarino tutti d’accordo.

Argomento che equivale al primo punto suppletivo all’ordine del giorno, prelevato ieri: “Mozione sui paventati tagli al personale dell’Istituto di Vulcanologia-, primo firmatario il presidente della IV Commissione consiliare Francesco Rella (Gioventù della Libertà), assente in aula. Al suo posto dunque chiamata ad intervenire un’altra componente della commissione, Agatina Parisi (Pdl), che parla di azione finalizzata a scongiurare l’interruzione del rapporto di lavoro del personale precario, prima che l’art.37 bis del decreto Brunetta che, cancella tutte le norme sulla stabilizzazione dei precari, venga approvato in via definitiva al Senato. L’istituto di Vulcanologia conta numerose sedi ed osservatori in tutta Italia compresi quelli di Messina, Lipari, Vulcano e Stromboli, dunque si chiede a Ricevuto e ai rappresentanti regionali di farsi promotori a livello nazionale della questione.

Come detto d’accordo tutta l’aula. Intervengono dando l’ok Francesco Andaloro (Rifondazione), Biagio Gugliotta e Salvatore Miano (entrambi del Pd) per l’opposizione e Antonino Summa (Il Centro con D’Alia). Ma come spesso avviene, l’ambiente si surriscalda quando interviene “il Galluzzo– del consiglio provinciale, che torna a bacchettare l’amministrazione per l’assenza di dialogo. “Non siamo qui per fare i ribelli e poi pretendere chissà cosa – spiega il rappresentante del gruppo Gioventù della Libertà. Non riteniamo sia il caso però di continuare a parlare di certi argomenti senza che ci siano poi risvolti seri e concreti. D’altronde come si fa ad impegnare il Presidente senza averlo mai visto? Parliamo e votiamo cose che non sappiamo neanche se vengono ‘ricevute’. E mi disturba che l’assessore ai rapporti con il consiglio si soffermi solo sul dato che il nostro gruppo abbia dei componenti in giunta. Allo stesso modo noi possiamo ricordare che lui non ha i consiglieri in aula invece-. Detonatore pronto per l’ennesima bomba politica che allontanerà pian piano l’aula dalla mozione in discussione.

L’opposizione prende subito la palla al balzo, con Andaloro che invita Galluzzo a riferire questi dettagli ai suoi elettori non all’aula, “perché queste cose i suoi colleghi le sanno già-. Detto fatto, Galluzzo torna ad affrontare i problemi legati ai precari dell’Istituto, ma il ‘time out’ durerà solo poco minuti. Quando prende la parola Giuseppe Calabrò infatti, le due sponde politiche cominciano a punzecchiarsi fino allo scoppio (reale?) del bubbone. Il consigliere parla di posizioni ‘scontate’ della sinistra, dettate dal non aver accettato la sconfitta elettorale e riscontrate nelle solite premesse strumentalizzate. Un attacco diretto a cui replica Giuseppe Grioli (Pd): “Vogliamo parlare dell’ulteriore riunione di consiglio connotata da grande scenate? Confermo quanto detto ieri da Rao, non si sbagliava, Ricevuto deve controllare se ha ancora una maggioranza. Questa mozione fa emergere le grandi contraddizioni di questo governo. Noi abbiamo detto sì indistintamente dal fatto che la proposta sia stata lanciata da un esponente della maggioranza, ritenendo che i tagli del 50% sulle unità qualificate, potrebbero influire anche sulla sicurezza dei cittadini e sul modello di sviluppo di questa società-. Riprende la parola Galluzzo: “I lavori socialmente utili di D’Alema le ricordano qualcosa? Questa montagna di precariato arriva da quella decisioni-, ma poi è costretto a chiudere di fretta il suo intervento perché il carroattrezzi sta per portare via la sua automobile.

Ma il putiferio si scatena durante l’intervento, come sempre molto piccante, di Pippo Rao. Massimiliano Branca interviene prevaricando dal punto di vista vocale il segretario provinciale del Pd, che inizia a gridare rivendicando il suo diritto di parlare e invitando a cessare le provocazioni. Tanto è tesa l’atmosfera e forti gli urli che il presidente Bivona sospende la seduta e convoca in sala commissioni i capigruppo. Si riprende a discutere con ordine per qualche minuto, ma ormai i vulcanologi sono un lontano ricordo. Branca riaccende il microfono per stigmatizzare presunte dichiarazioni di Rao sulla città di Barcellona Pozzo di Gotto (“Non ci facciamo intimidire dai Barcellonesi-, avrebbe detto): “Fiero di essere barcellonese, centro che ha dato i natali ad un senatore della repubblica, all’attuale sindaco, a diversi consiglieri regionali e provinciali. Nessuno qua ha intenzione di lanciare intimidazioni-. Ma Rao rigetta le accuse e nega di avere pronunciato quella frase.

Chiuso l’ennesimo round, sale sul ring l’Mpa. Antonino Calabrò saggiamente chiede scusa ai dipendenti dell’istituto di vulcanologia, ma pochi secondi dopo Carlo Cerreti, come ieri, dichiara che il suo gruppo abbandonerà nuovamente l’aula: “Assistiamo all’ennesima forzatura nell’andamento dei lavori in aula – spiega. Non rivendichiamo niente dal punto di vista politico e anzi chiarisco la nostra piena fiducia in Ricevuto. L’Mpa anche oggi abbandona il consiglio perché pretende che lo stesso si riappropri del proprio ruolo. Non ci sono consiglieri di serie A e serie B e se non si lavorare bene non si può pensare di chiedere un dialogo con l’amministrazione. Anche oggi spero che cada il numero legale-.

Numero legale che invece non cadrà: venti favorevoli e approvazione del consiglio. Almeno questo. Poi il rinvio fissato per lunedì prossimo alle 10:30.

Correlato in basso l’articolo sulla seduta di ieri

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