Consiglio Provinciale. Stavolta è l'Mpa ad abbandonare l'aula, in disaccordo con l'andamento dei lavori

Consiglio Provinciale. Stavolta è l’Mpa ad abbandonare l’aula, in disaccordo con l’andamento dei lavori

Redazione

Consiglio Provinciale. Stavolta è l’Mpa ad abbandonare l’aula, in disaccordo con l’andamento dei lavori

mercoledì 05 Novembre 2008 - 19:13

L'opposizione però non ci sta. Rao:“Ennesima grana interna al centrodestra, il presidente si accerti di avere ancora una maggioranza che lo supporta-

L’argomento, pur se importante, non era tra i più complessi da discutere e a testimoniarlo il fatto che la mozione era stata firmata da quasi tutti i quarantacinque consiglieri. Ma non è bastato ad evitare il nuovo abbandono dell’aula, stavolta targato Mpa dopo quello della Gioventù della Libertà di qualche giorno fa.

I lavori cominciano con le pregiudiziali di Ciccio Rella sulla situazione del pendolarismo nell’area dello Stretto e con quella del consigliere Giuseppe Galluzzo che spiega proprio il motivo per cui ha deciso di tornare in aula dopo la presa di posizione secca dell’ultima seduta: “Abbiamo voluto dare un segnale forte, perché il problema è e resta forte. Il nostro gruppo torna a fare il suo lavoro – ha spiegato – ma aspettiamo sempre il Presidente. Facciamo leva sulla sua grande esperienza-.

Inizio sempre all’insegna dei giovani di An dunque, visto che poco dopo riprende la parola Rella sull’andamento dei lavori. Viene chiesto il prelevamento del punto n.12 all’ordine del giorno, poi l’esame del primo del suppletivo e infine i punti 7 e 8 all’ordine del giorno. E si comincia a discutere, subito dopo aver approvato i verbali della precedente seduta.

Interviene Francesco Italiano (Pd), primo firmatario della mozione presentata lo scorso 23 ottobre sulle misure da intraprendere per fronteggiare la crisi economica locale e nazionale e affinché venga disciplinato l’intervento della Provincia in favore delle piccole e media aziende. L’esponente del centrosinistra ha parlato di misure urgenti per arginare i fenomeni congiunturali scaturenti dalla grave situazione finanziaria, e nello specifico ha sollecitato un intervento a favore delle microimprese, surclassate da centri commerciali e grandi politiche tese a far morire le imprese a conduzione familiare. Tesi rafforzate dalle parole di Grioli (Pd), Rao (Pd), Andaloro (Rifondazione), Summa (Udc) e anche Galluzzo (Gioventù della Libertà), che ha voluto ampliare il discorso con una panoramica più ampia sulla situazione del nostro territorio, riferendosi nello specifico al turismo.

Fino alla risposta dell’assessore Martelli tutto sembrava filare liscio: “Tesi condivisibili – rispondeva il rappresentante della giunta. Il problema è come potrebbe intervenire l’amministrazione. Ottantatremila imprese costituiscono un numero enorme di realtà economiche ed un sostegno efficace dovrebbe essere realizzato congiuntamente alla Regione siciliana, considerata la limitata capacità economica degli enti locali. Mi farò comunque carico di predisporre una proposta di deliberazione per l’adozione di un regolamento disciplinante l’intervento della Provincia in favore delle microimprese, magari per le più meritevoli. Inoltre l’assessore Martelli ha annunciato che venerdì 7 novembre si terrà un convegno che riguarderà l’analisi dello sviluppo economico nella provincia di Messina.

Si passa alle dichiarazioni di voto, autentico palcoscenico sul quale scoppierà l’ennesima bomba politica. Spiega le sue ragioni al microfono il capogruppo dell’Mpa Carlo Cerreti, a nome anche degli altri colleghi autonomisti: “Siamo favorevoli alla mozione, ma abbandoniamo l’aula. Riteniamo che i lavori non vengano svolti in maniera organica e condivisa. Non è giusto che alcuni più esperti consiglieri dettino i tempi, prevaricando le possibilità e le libertà di espressione degli altri gruppi-. Un appello viene rivolto anche al presidente del consiglio affinché si riprenda il potere che gli appartiene, ma il riferimento principale dell’intervento è chiaramente rivolto ad altri, come ad esempio alla -vecchia volpe- Pippo Rao.

Il segretario provinciale del Partito Democratico, ovviamente, risponde per le rime, parlando dell’ennesima grana nel centrodestra e annunciando possibili iniziative per far conoscere all’esterno queste scaramucce interne alla sponda politica che governa. “Dopo la ‘fuga’ dei Giovani di An oggi tocca all’Mpa. Chiedo formalmente al presidente di aprire una verifica di maggioranza per capire se ne esiste ancora una o meno. Non è possibile per ogni argomento dialogare con una maggioranza che di fatto non c’è. Chiedo la presenza di Ricevuto in aula perché se gli manca il supporto ha il dovere di dimettersi. Lo deve dire in aula, non nelle stanze dove si raggiungono le intese che poi si ripercuotono sul nostro lavoro. Si faccia carico di questa situazione altrimenti l’opposizione avvierà iniziative di carattere politico per smascherare una realtà che sta diventando insostenibilie-.

Alla tesi di spaccatura interna al centrodestra risponde Angelo Passaniti (Pdl): “Stavolta Rao l’ha sparata grossa. Parlo a nome di tutto lo schieramento, non c’è nessuna rottura con il Presidente, l’Mpa ha parlato di andamento dei lavori d’aula-. Prima del voto non poteva mancare l’ormai consueto “titolo di coda- di Galluzzo, che sottolinea con piacere la forma di protesta degli autonomisti, dopo le critiche che gli stessi avevano riservato al suo gruppo proprio per aver abbandonato i lavori. “Mi dispiace però che anche dietro una mozione di questo tipo ci debbano essere questi scontri evitabili – sottolinea – visto che si sta discutendo di indirizzo politico. Non vorrei che l’attività amministrativa di questo Ente sia a corrente alternata. Cioè quando il consiglio indica la strada, la giunta ci si gira dall’altra parte, quando c’è da dare l’ok… Per me se questa mozione dovesse passare sarebbe un’approvazione monca, non nei principi del testo ma per la mancata partecipazione di tutti i consiglieri, dato che tutti i consiglieri hanno apportato la propria firma-.

Quando sono le 14 si aprono le operazioni di voto ma manca il numero legale e la seduta viene aggiornata alle ore 15. Tutto inutile però, perché un’ora dopo la condizione è uguale e la seduta viene rinviata a domani (giovedì), alle ore 11. Un’altra giornata -persa-.

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