Si sussurra il nome di Mantineo, presidente del Cesv. Morabito (Sd): «Non c'è più una coalizione, Genovese dovrà farsi garante di uomini e programmi»
C’è movimento, nella sinistra messinese. Stasera, infatti, si riuniranno gli esponenti della sinistra Arcobaleno, che in città come nel resto d’Italia unisce dietro ad uno stesso simbolo (non simpaticissimo a tutti, per la verità) Rifondazione Comunista, Verdi, Sinistra Democratica e Comunisti Italiani. E’ giunto il momento di serrare le file e tirare le somme, e soprattutto di decidere se appoggiare Francantonio Genovese, e dunque il Pd, alle prossime amministrative oppure se correre da soli con una candidatura autonoma. Quest’ultima appare, al momento, l’ipotesi più probabile, nonostante a livello regionale il tandem Finocchiaro-Borsellino sembra aver ripianato le divergenze tra il Pd e l’Arcobaleno. Il nome che si sussurra in questi giorni è quello di Nino Mantineo, presidente del Cesv, ma su questo fronte le bocche sono più che cucite.
Dopo la riunione di stasera se ne saprà di più, anche se la difficoltà di trovare un’unione di intenti tra Genovese e la sinistra cosiddetta “più estrema- traspare anche dalle parole di Santino Morabito di Sinistra Democratica. «Nella scorsa amministrazione eravamo parte integrante di una coalizione – dichiara – ma oggi quella coalizione non c’è più, e non certo per una scelta nostra. Obiettivamente ci sono temi, come la questione Ponte sullo Stretto, che ci mettono in difficoltà e sui quali si dovrebbe fare chiarezza. Genovese si dovrà fare garante non solo sui programmi ma anche sugli uomini, perché ad esempio non condividiamo la politica di gestione del territorio attuata dall’ex assessore all’Urbanistica Catalioto. Se così farà, allora si potrà tentare di trovare delle convergenze, altrimenti ne trarremo le conclusioni inevitabili».
