D'Amore-Briguglio e Siracusano a confronto con i vertici di Confindustria Messina

D’Amore-Briguglio e Siracusano a confronto con i vertici di Confindustria Messina

Redazione

D’Amore-Briguglio e Siracusano a confronto con i vertici di Confindustria Messina

martedì 10 Giugno 2008 - 15:48

Il candidato sindaco di Risorgimento Messinese:-Siamo qui per ascoltarvi, il nostro impegno continuerà anche dopo le elezioni-. L'imprenditore: -Modelli di sviluppo per la Provincia? Tanti, ma la gente vuole prima le strade"

Pomeriggio di confronto nella sede di Confindustria Messina. Il presidente Ivo Blandina e alcuni rappresentanti della sua giunta, hanno infatti incontrato i leaders di Risorgimento Messinese Fabio D’Amore e Carmelo Briguglio alle ore 15, e a seguire, intorno alle 16, il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Paolo Siracusano.

Durante il primo dibattito ha subito preso la parola il vicesindaco designato per Rm Carmelo Briguglio, che ha spiegato cosa, a suo modo di vedere, può fare un’amministrazione per favorire la creazione di modelli di sviluppo e stimolare l’impresa. La mossa essenziale? Semplificare e promuovere i processi, lavorando per lo sviluppo del territorio: -Un pò come oggi sta facendo uno dei candidati, mettendo tutti assieme in un ‘laboratorio’. Che non fosse un manovra politica? Per fare questo tipo di ragionamenti è necessario il confronto ed io posso dire che questi soggetti fino a ieri hanno tentato di ammazzarci politicamente. L’intelligenza non ha mai albergato in certi cervelli, la furbizia sì, e lo testimoniano il numero di volte in cui sono stati eletti rispetto ai benefici che hanno portato alla nostra terra-.

Poi si entra nel dettaglio, parlando degli strumenti necessari per migliorare la situazione cittadina dal punto di vista imprenditoriale ed economico: -Possono essere tanti e voi potete aiutarci ad individuarli – spiega Briguglio – ad esempio lo sviluppo dei Project Financing, ma non come quello del Ponte, o la nuova industria tecnologica-. Attenzione anche nei confronti del Consorzio Asi che sta mettendo in piedi una battaglia di retroguardia disgustosa, all’edilizia perché non si può più costruire sulle colline, ai centinaia di metri sprecati e occupati da capannoni in disuso, alla Zir, dove le attività sono più che altro commerciali. Per Briguglio è evidente che un miglioramento dell’economia della città contribuirebbe a far fare un salto di categoria anche ai professionisti: -Io mi accorgo che nel mio studio di avvocato piano piano i clienti vanno peggiorando. Il giorno in cui cominceranno ad arrivare solo ‘signorotti’ che guadagnano con attività notoriamente non legali, chiuderò e mi metterò a passeggiare a piazza Cairoli-.

Prima che la parola passi a Fabio D’Amore, piccolo botta e risposta con i presenti sulla scarsità degli investimenti pubblici e sulla lentezza della macchina amministrativa e una nota a margine prettamente politica: -Ci piacerebbe che nessuno dei due maggiori contendenti vincesse al primo turno. Il nostro obiettivo in questo momento oltre quello di coinvolgere ed esaltare le forze locali, è quello di destabilizzare il quadro politico, per dare un segnale a tutti che a Messina c’è vera voglia di risorgimento-.

E anche il candidato sindaco di Rm D’Amore è su questa linea: -Se avessimo voluto una poltrona saremmo rimasti dove eravamo. Questo sistema ci penalizza perché ci sono le liste che trainano e che permettono ad alcuni candidati di poter imbrogliare che è obbligatorio votare lo stesso Sindaco che accompagna il consigliere comunale. Noi ragioniamo in modo diverso, proponiamo le nostre idee e siamo sicuri che in qualche modo attecchiranno. La nostra presenza oggi è indipendente dal risultato elettorale, perché il nostro impegno continuerà anche dopo. Voi conoscete bene dal punto di vista imprenditoriale questa realtà, quindi abbiamo bisogno dei vostri consigli per capire esigenze e priorità-.

D’Amore svela che questo incontro doveva tenersi diversi mesi fa, voluto per fissare alcuni punti del programma proprio insieme ai vertici di Confindustria. -Purtroppo non c’è stato modo – ha spiegato l’ex presidente del consiglio comunale – ma come detto siamo qua per sentire i vostri pareri e se il caso sostenerli. Sappiamo che il primo problema di Messina è la mancanza di modelli di sviluppo e che per metterli in piedi occorrono conoscenze e coraggio. A noi il coraggio non manca, altrimenti non avremmo preso alcune scelte-.

Punti di partenza? -Riconosciamo che il posto pubblico ma anche gli investimenti pubblici non esistono più. Per rilanciarci è necessario creare lavoro, rivolgendosi alle piccole e medie imprese. Valorizzare la cantieristica e la nautica date le potenzialità del porto e del mare. Creare uno sportello unico delle attività produttive-.

Dopo un paio di interventi e qualche minuto di pausa è stato invece il turno di Paolo Siracusano, ovviamente conosciuto per la sua attività professionale. -Siamo giunti quasi alla fine della campagna elettorale – ha esordito – ma mentre quando eravamo partiti avevamo tante idee e buona volontà, girando tutta la provincia abbiamo capito che la situazione è ben diversa da come la conoscevamo. Io avevo in testa diversi progetti, come quello dei piccoli porti che potessero valorizzare più porzioni del nostro territorio. Ma ogni progetto di sviluppo economico diventa inutile se la gente chiede prima interventi per le strade. Ci sono paesi difficili da raggiungere-. Ma il discorso è legato anche allo sviluppo turistico, frenato dalla mancanza di strade percorribili e di strutture.

Siracusano continua spiegando che quando Berlusconi parlava di abolizione degli Enti provinciali sbagliava, perché si sono già autoabrogati, non facendo praticamente nulla di quello che avrebbero potuto fare. Colpa dell’immobilismo della politica e di chi ha governato negli ultimi anni. Non di Salvatore Leonardi però, per il quale Siracusano spende parole di elogio: -Ho riconosciuto anche pubblicamente le sue capacità amministrative, con interventi importanti dal punto di vista della gestione finanziaria. E’ chiaro però che molto è dipeso da chi ha governato prima di lui, ma anche con lui. Molte volte è stato costretto a rinunciare ad iniziative perché aveva l’opposizione dentro casa-. Un esempio? L’aeroporto del Mela, progetto che Siracusano condivide.

-Vi assicuro che è un vero peccato – racconta – perché nella nostra provincia si potrebbe investire a bassissimo costo. Ma la colpa è anche nostra, perché ci siamo spesso fatti rappresentare da persone che non hanno nessuna idea di come creare impresa e di come rispondere agli interessi della collettività-.

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