La discussione sul progetto Tirone alimenta la frattura interna al Centrodestra

La discussione sul progetto Tirone alimenta la frattura interna al Centrodestra

La discussione sul progetto Tirone alimenta la frattura interna al Centrodestra

martedì 17 Novembre 2009 - 15:30

Durante la seduta della commissione Urbanistica, duro diverbio tra l'assessore e il consigliere Melazzo, che ricorda: sul piano paesaggistico il vicesindaco Ardizzone ha chiesto una verifica di giunta. Intatti i dubbi del IV Quartiere e del gruppo di professionisti rappresentati dall'arch. Marabello

Il progetto della Stu sulla riqualificazione del Tirone continua ad essere oggetto di dibattiti, incontri-scontri e perplessità. Stamattina se ne è discusso durante la commissione consiliare Urbanistica, a Palazzo Zanca, alla quale il presidente della stessa Mimmo Guerrera dell’Udc ha invitato, oltre al presidente della Stu Giuseppe Picarella, il -padre politico- del progetto, l’assessore allo Sviluppo economico Gianfranco Scoglio, i rappresentanti del comitato Pro-Tirone, Francesco Zingales, e del gruppo di architetti che recentemente si è pronunciato al riguardo, l’arch. Luciano Marabello, ed il presidente della IV circoscrizione, Francesco Quero, che con una delibera approvata all’unanimità dal consiglio di quartiere aveva, di fatto, stroncato l’idea della Stu. Il dibattito di oggi si è rivelato acceso ma -povero- di nuovi spunti. Si rischia, in poche parole, di rimanere ancorati a prese di posizione rigide senza arrivare ad un punto d’incontro concreto, che poi è il risultato auspicabile al quale tutti dovrebbero tendere. Perché se è vero che tutti sono d’accordo sul fatto che il quartiere del Tirone vada riqualificato, è altrettanto vero che si è discordi su come ciò debba avvenire.

Che poi l’oggetto di discussione dalla situazione specifica del Tirone e della Stu si sposti sulla generale visione che si ha sul ridisegno urbanistico e sull’idea di sviluppo di questa città, è anche cosa normale che rientra appieno tra i compiti della politica. E una frattura politica abbastanza netta, su questo tema, sembra consumarsi giorno dopo giorno all’interno dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Buzzanca. La questione del Piano paesaggistico, tanto caldeggiato da Giovanni Ardizzone e Gianpiero D’Alia, ha riproposto lo scontro tutto interno alla giunta tra questa parte dell’Udc e le idee di Gianfranco Scoglio. Il Tirone è solo una di queste, ma ci sarebbe anche la Mortelle-Tono, due esempi citati sabato scorso da Ardizzone in sede di presentazione del Piano paesaggistico come percorsi da rivedere. Oggi questa divisione si è manifestata in un acceso diverbio tra Scoglio stesso e Giuseppe Melazzo, espressione proprio dell’area D’Alia dell’Udc, notoriamente su posizioni antitetiche rispetto a quelle dell’ex city manager. Melazzo ha ricordato che in seguito al parere contrario del Comune ad alcune delle prescrizioni previste dal Piano paesaggistico, il vicesindaco Ardizzone ha chiesto una verifica di giunta. Ma soprattutto ha sparato a zero sul progetto del Tirone, proponendo seccamente: «Il consiglio comunale dovrebbe pronunciarsi per sciogliere la Stu».

Scoglio da parte sua, dopo aver ripercorso tutte le tappe del lungo iter relativo al progetto e aver precisato che, a suo modo di vedere, il Piano paesaggistico non interferirà con quanto previsto dalla Stu, ha -personalizzato- lo scontro con Melazzo, ricordando a lui (e forse ancor di più al suo referente nazionale) quanto realizzato «negli ultimi dieci anni: fatti, non chiacchiere, che possano piacere o no». Dall’assessore arriva anche un invito a non perdere più tempo, invito rivolto ufficialmente dallo stesso sindaco Buzzanca alla Stu, con una lettera nella quale viene chiesto di portare avanti subito il contratto di quartiere. Partire prima possibile, insomma, con la riqualificazione del borgo del Tirone e della scalinata S. Barbara (per la quale sono disponibili anche i fondi ricevuti dal Cipe), ma anche col parcheggio multipiano finanziabile con la legge Tognoli e con la riapertura della galleria S. Marta. Poi ci penseranno i privati.

Uno dei partner privati della Stu era oggi presente in commissione, Giuseppe Fotia, amministratore unico della Remax Quattropareti, che per -sponsorizzare- il progetto ha citato il nostro sondaggio che vede, al momento, in vantaggio chi sostiene che quella della Stu sia una -rigenerazione urbana- e non un’operazione di sacco edilizio. Giudizio ribaltato nel giro di un paio d’ore qualche pomeriggio fa con l’arrivo -improvviso- di centinaia di voti. Secondo Picarella, invece, «è esagerato parlare di centro commerciale, è giusto qualche negozio». Per l’esattezza 5 mila metri quadri di superficie di vendita su un’area totale di oltre 8 mila metri quadri. Proprio il centro commerciale, sul quale lo stesso Scoglio ha ammesso di avere qualche riserva, rappresenta una delle perplessità maggiori del IV quartiere. Quero ha risposto anche ad alcune delle controdeduzioni che la Stu aveva fatto alla delibera circoscrizionale. «Uno dei palazzi che verranno realizzati mi si dice che non sarà a ridosso delle mura cinquecentesche, ma distante -addirittura- 10 metri. Viene detto anche che la cubatura del progetto inciderà per il 10 per cento rispetto a quella oggi esistente nel centro, ma è chiaro che più è grande l’area del centro che si prende in considerazione minore sarà l’incidenza. Se invece si considera l’area più ristretta che riguarda realmente il progetto, la cubatura inciderà almeno per il 60-70 per cento». E poi i grandi dubbi sulla viabilità, in particolare per via Cadorna sul quale insisterà il grattacielo per uffici pubblici di 15 piani. Il consigliere del IV quartiere Armando Hyerace ha sollevato un altro punto: «Le Stu dovrebbero attuarli i Prg, non stravolgerli con diverse varianti».

Anche Marabello non si è mosso dalle posizioni espresse nel documento redatto da lui ed altri 21 professionisti di Messina e Reggio Calabria, sollevando grossi dubbi in particolare sulla questione della panoramicità, intaccata dal progetto, e sui parcheggi, che a suo dire non risolverebbero granché venendo sostanzialmente -monopolizzati- dai residenti dei palazzi che verranno costruiti e dal centro commerciale. Di questo e di altri aspetti si tornerà, comunque, a parlare giovedì, quando la commissione tornerà a riunirsi in seduta straordinaria. Ci sarà spazio per nuove risposte della Stu e, chissà, forse anche per nuovi dubbi.

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