Lo hanno presentato i consiglieri comunali Melazzo, Pergolizzi e Canfora. Nel mirino il capo di Gabinetto, le sue presunte incompatibilità e il suo credito da oltre 700mila euro nei confronti del Comune
I consiglieri comunali Giuseppe Melazzo, appena approdato all’Udc, Nello Pergolizzi e Claudio Canfora, entrambi del Pdl, area Briguglio, hanno deciso di andare fino in fondo nella vicenda che riguarda l’attuale capo di Gabinetto del Comune, Antonio Ruggeri, i suoi molteplici incarichi e soprattutto il suo enorme contenzioso con il Comune stesso. Lo fanno con un esposto presentato alla Procuratore Guido Lo Forte, alla Procura della Corte dei Conti, al sindaco Giuseppe Buzzanca e, per conoscenza, ad altri soggetti istituzionali interessati a vario titolo.
Due i campi d’azione sui quali si muove l’esposto. Il primo è quello relativo al rapporto lavorativo di Ruggeri con il Comune di Messina e dei «contestuali molteplici incarichi affidati allo stesso dipendente (Capo di Gabinetto, Presidente della ATO 3 ME s.p.a., Amministratore delegato dell’ ATO 3 ME s.p.a., Direttore del Polo Catastale), in passato in servizio presso il Dipartimento Patrimonio del Comune di Messina, nonché ancor prima professionista esterno affidatario di numerosi incarichi professionali». Il secondo, e più corposo, riguarda il « contenzioso a tutt’oggi in essere tra lo stesso dott. Ruggeri ed il Comune di Messina, in relazione alle istanze di pagamento formulate dallo stesso per oltre €.700.000,00».
Sotto il primo profilo, Melazzo, Pergolizzi e Canfora chiedono, tra l’altro, che «si approfondiscano, verifichino ed accertino sotto altro profilo la compatibilità oltre che la legittimità, anche in quanto dipendente comunale, del cumulo di incarichi allo stato ricoperti dal dott. Ruggeri in pendenza di azioni giudiziarie promosse dallo stesso nei confronti dello stesso Comune di Messina, anche nell’ottica di evitare il rischio di un potenziale futuro contenzioso con il medesimo, per eventuali differenze retributive, anche per mansioni superiori. All’uopo sarebbe quanto mai meritevole di verifica la natura delle mansioni svolte e la durata delle stesse, atteso che risulta documentalmente, altresì, che il dott. Ruggeri presenzia abitualmente quale delegato del sindaco anche alle assemblee dei soci di Società partecipate dal Comune di Messina quali A.M.A.M: s.p.a. e Polisportiva Messina s.r.l.». I tre consiglieri hanno sottolineato anche il fatto che Ruggeri è stato nominato capo di Gabinetto l’11 luglio scorso, esattamente un giorno dopo la delibera di giunta con la quale l’amministrazione modificava il regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Dipartimenti che fino a quel momento recitava: «Il Capo di Gabinetto appartiene alla carriera dirigenziale», requisito evidentemente non posseduto da Ruggeri.
Più intricata e complicata la vicenda del contenzioso. Melazzo, Pergolizzi e Canfora parlano di «imbarazzante questione relativa ali immobili di proprietà Comunale ipotecati dal perito industriale Ruggeri, peraltro Rup (responsabile unico del procedimento) nella ristrutturazione di uno di essi (Palazzo Waigter), a fronte di un proprio credito residuo di oltre €. 700.000,00 (su importi maggiori vantati) basato su diversi decreti ingiuntivi inspiegabilmente mai opposti dal Comune di Messina». L’atto di precetto notificato da Ruggeri al Comune nel novembre del 2007, con il quale veniva chiesto il pagamento della somma di 766.197,15 euro, faceva partire un procedimento con tanto di ricorso al Tar di Catania dello stesso Ruggeri. Il quale all’udienza di ottobre 2008, quando cioè il perito era già capo di Gabinetto e aveva già assicurato che avrebbe ritirato le ipoteche, otteneva la nomina di un commissario ad acta per il pagamento delle sue spettanze conseguenti ai decreti ingiuntivi non opposti.
Ma i consiglieri si interrogano sulle stesse prestazioni effettivamente rese da Ruggeri al Comune. I primi incarichi risalgono al ’93: al perito veniva chiesta «la catastazione e/o aggiornamento della situazione catastale degli edifici e delle aree di proprietà comunale». «Successivamente – scrivono i consiglieri nell’esposto – Ruggeri continuava ad assumere incarichi professionali espletandoli anche senza copertura finanziaria alcuna, da cui seguivano i decreti ingiuntivi in argomento che, regolarmente notificati, non venivano opposti in alcun modo dal Comune di Messina». A questo proposito i tre si chiedono se «sia stato conferito un incarico “aperto”, lasciando così una discrezionalità tale da portare ad un cumulo di incarichi in mancanza di copertura finanziaria».
Viene riportato, tra le varie documentazioni, il parere legale dell’avv. Giacomo Calderonio del 6 giugno scorso, nel quale si legge che «la mancata opposizione ai decreti ingiuntivi, li ha fatti diventare esecutivi e dunque non è possibile rivolgersi al Giudice, quantomeno con lo strumento dell’opposizione all’esecuzione, per una valutazione in ordine alla esistenza o meno del credito. Né per la medesima motivazione, in questa fase possono formularsi eccezioni relative al contenuto della prestazione resa (che in alcuni casi sembra essere incompleta o addirittura impossibile». Ancor più grave pare la nota del dirigente del Patrimonio del Comune, Vincenzo Schiera, il quale il 14 maggio 2008 affermava: «Da un occasionale esame di alcune prestazioni professionali rese dal perito industriale Ruggeri, il cui onorario è contenuto nei decreti ingiuntivi esecutivi, sembra che alcune catastazioni e tipo mappali siano in atto sospesi dall’agenzia del territorio».
A questo proposito Melazzo e soci citano l’art. 4 della convenzione in base alla quale sono stati affidati gli incarichi, dove tra l’altro si legge che «il professionista sarà responsabile nei confronti dell’Amministrazione di eventuali errori ed omissioni che dovessero verificarsi nel corso dell’espletamento dell’incarico e pertanto si impegna ora per allora a correggere gli eventuali errori a proprie spese senza null’altro che a pretendere dall’amministrazione».
Ombre su ombre, con una posizione, quella del capo di Gabinetto Ruggeri, che si fa sempre più delicata e che difficilmente potrà ancora essere sottovalutata dal sindaco Buzzanca.
(nelle foto: Ruggeri, Melazzo e Pergolizzi)
