Una fiaccolata per Matteo Bottari. Appuntamento questa sera alle 20.00

Una fiaccolata per Matteo Bottari. Appuntamento questa sera alle 20.00

Redazione

Una fiaccolata per Matteo Bottari. Appuntamento questa sera alle 20.00

mercoledì 14 Gennaio 2009 - 13:56

La organizzano le associazioni Quo Usque Tandem, Catilina-Morgana, Atreju e Il Lanternino: «Nessun mandante, nessun movente, tanta rabbia». E la burocrazia rallenta l'intitolazione della rotonda Annunziata

Undici anni di silenzi, undici anni di misteri, undici anni di domande senza risposta. Undici anni fa, il 15 gennaio 1998, moriva il prof. Matteo Bottari, ucciso a bordo della sua auto mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro. Un evento che ha segnato in maniera netta la storia recente della nostra città, che ha inaugurato il caso Messina. Undici anni dopo una fiaccolata commemorativa, che partirà domani alle 20 da viale Regina Elena, presso quella clinica Cappellani dove Bottari scambiò le ultime parole con qualcuno, ricorderà quel tragico fatto, esattamente come accaduto un anno fa, quando circa un centinaio di persone si radunarono e sfilarono in corteo.

Ad organizzare la manifestazione sono una serie di associazioni, dal circolo di Azione Giovani e Azione Universitaria “Quo Usque Tandem- al circolo di An “Catilina-Morgana-, dall’associazione studentesca universitaria “Atreju – La Compagnia degli Studenti- all’associazione culturale “Il Lanternino-. In prima linea, come dodici mesi fa, l’ex consigliere comunale Ciccio Rizzo, Piero Adamo e Ferdinando Croce. Hanno già aderito altre associazioni e organi istituzionali: il V quartiere, l’Eurolab, Risorgimento Messinese, le associazioni universitarie Pro-Thesis, Campus, Ingenium, A.S.ME.V., il WWF, Fare Verde e i club service Leo Club Messina Peloro e Kiwanis Junior Peloro.

«Undici anni – scrivono gli organizzatori nel volantino – e il delitto non ha un mandante, né un movente, né tanto meno un esecutore materiale. Impossibile dimenticare i giorni e i mesi successivi a questo tragico fatto: Messina agli onori della cronaca nazionale per un omicidio dalle modalità “mafiose-; la Commissione Nazionale Antimafia in riva allo Stretto; l’Università definita un “verminaio- (termine che finisce per identificare tutta la città); l’Ateneo chiamato a nuove elezioni, dopo le dimissioni del rettore».

«Quei mesi – si legge ancora – per gli studenti universitari furono caratterizzati da un senso di smarrimento superato solo dalla speranza che si potesse fare chiarezza, spazzando le nebbie che avvolgevano la città. Furono i mesi della rabbia che ci portava a manifestare e a rifiutare le etichette affibbiate al nostro Ateneo, con una superficiale generalizzazione che rischiava di danneggiare solo la parte debole: gli studenti. Ma era anche il tempo in cui sentivamo la necessità di non sottostare alla cappa dell’omertà. Oggi ci chiediamo se davvero sia tutto finito, ma una risposta a tale domanda è impossibile se questo crimine non troverà giustizia. Oggi, come ieri, è necessario andare fino in fondo per non ricadere in una finta calma, nata dall’oblio, e pacificarci con il nostro passato. Di quei mesi noi portiamo ancora la rabbia, ma anche il sogno di un futuro normale».

Un bel segnale sarebbe intitolare, come proposto tempo fa da Risorgimento Messinese e dal suo leader Fabio D’Amore, la rotonda di viale Annunziata (incrocio viale Regina Elena) proprio alla memoria del prof. Matteo Bottari. Ma alla riunione della commissione comunale per la toponomastica, tenutasi il 12 dicembre scorso e presieduta dal segretario generale Ribaudo, si è deciso di approvare una serie di nuovi toponimi ma anche di riservarsi «di conferire con il sig. Prefetto» per uno. Quale? Proprio quello di Bottari. La burocrazia non fa sconti a nessuno.

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