Il presidente del consiglio comunale Previti: «Area solo parzialmente sbaraccata: è più a rischio di quella di Maregrosso». Risponde l’assessore al Risanamento Rao: «L’azione di completamento delle demolizioni ripartirà a breve»
Deve esserci qualche disturbo alla linea telefonica di Palazzo Zanca, se due componenti della stessa maggioranza, il presidente del consiglio comunale Pippo Previti e l’assessore al Risanamento Pippo Rao, scelgono di affidarsi ai comunicati stampa per dialogare tra loro. Un botta e risposta quasi immediato, che ha come oggetto lo sbaraccamento di Fondo De Pasquale. Previti ammoniva, di prima mattina, che «non v’è dubbio che l’azione sinergica di Comune, Capitaneria di Porto e Autorità portuale sta portando i suoi frutti con l’avvio e la demolizione ancora in corso di numerosi fabbricati abusivi di una porzione di territorio assai pregiata della nostra città, quale è appunto Maregrosso. Ma lo stesso benevolo destino non è toccato a un’altra area, altrettanto pregiata della nostra città. Il riferimento è a Fondo De Pasquale. Un’area interessata al risanamento ma solo parzialmente sbaraccata. Parecchi “edifici”, casupole smembrate, tracce di innumerevoli incendi causati dalla solita mano incivile del solito ignobile giovinastro, che solo per puro caso non hanno causato vittime, macerie sparse un po’ dovunque miste agli immancabili rifiuti e a rivoli di acque reflue, sono quel che rimane di un risanamento, più volte annunciato ma sino ad oggi non realizzato».
«Non voglio entrare nel merito dei vari problemi che hanno impedito il completamento dello sbaraccamento – aggiunge Previti – siano essi la mancata previsione delle opportune risorse necessarie da parte della stazione appaltante, o le difficoltà nello smaltimento dell’amianto presenti nei tetti delle baracche o quant’altro. La zona è certamente più a rischio di quella di Maregrosso, soprattutto perché più antropizzata, circondata da civili abitazioni che subiscono gli effetti di tale mancata bonifica, dove gli odori dei domati incendi lasciano il posto a quelli nauseabondi delle fogne a cielo aperto. Non ci interessa qui ricercare eventuali responsabilità, ma solo sollecitare chi ne ha la competenza, ad un immediato intervento, ricercando, se occorre, le opportune sinergie, anche con l’Iacp, al fine di risanare e “ripulire” un’area preziosa, anche perché sulla stessa pende un appalto per la costruzione di altri 60 alloggi oltremodo necessari per continuare l’opera di risanamento della vallata. Ritengo, quindi, che il problema vada affrontato e risolto celermente senza ulteriori indugi. Le risorse opportune, se pur minime, vadano reperite dai fondi del risanamento e, se necessario, anticipate da una dei due Enti a ciò deputati (Comune o Iacp). Siamo certi – conclude Previti – che l’Amministrazione saprà mostrare la stessa attenzione per quest’area così come è stato fatto per Maregrosso. Così come sicuramente faranno i mass-media cittadini».
Passa poco tempo e arriva la risposta di Rao«Questo assessorato – scrive in una nota – in sinergia con gli assessori alle finanze, Orazio Miloro, ed alle manutenzioni, Pippo Isgrò, con Messinambiente, l’Iacp, la Polizia municipale e la partecipazione responsabile del consiglio della V Circoscrizione, che non ha mai strumentalizzato il problema, ha dedicato la massima attenzione alla questione delle demolizioni, della raccolta e del trasporto degli sfabbriciti e del cemento-amianto di Fondo De Pasquale, indicendo numerosi incontri e sopralluoghi al fine di bonificare l’area. L’azione di completamento della demolizione e della conseguente raccolta, che si è interrotta in occasione della tragedia del 1. ottobre ultimo scorso, riprenderà a breve. Proprio stamani – conclude Rao – convocata già da una settimana, si svolgerà una conferenza di servizi tra i soggetti interessati agli interventi per portare a termine al più presto l’azione di supplenza svolta, con grande etica della responsabilità, da questo assessorato nei confronti di altri Enti a ciò deputati». Fine delle comunicazioni.
(foto Dino Sturiale)
