Un gruppo di autonomisti messinesi dice no alle primarie e propone un referendum «per ridare dignità all’Mpa»

Un gruppo di autonomisti messinesi dice no alle primarie e propone un referendum «per ridare dignità all’Mpa»

Un gruppo di autonomisti messinesi dice no alle primarie e propone un referendum «per ridare dignità all’Mpa»

giovedì 09 Dicembre 2010 - 12:15

Lombardo ritenuto «ostaggio del Pd». Ed è proprio l’alleanza col centrosinistra, oltre alla permanenza in alcune giunte pidielline (compresa quella di Ricevuto) a ispirare il documento firmato dall’associazione “Autonomie Popolari” e da alcuni esponenti dell’Mpa nei due palazzi cittadini

No alle primarie nell’Mpa, sì a un vero e proprio «referendum per ridare dignità all’Mpa». La proposta arriva da un’ampia frangia degli autonomisti messinesi ed è stata lanciata stamani, nel corso di una conferenza stampa nella sala giunta della Provincia. E’ il cosiddetto centro studi “Autonomie Popolari”, di cui è presidente Giuseppe Scattareggia, ad accendere la miccia, seguito a ruota dal presidente del consiglio comunale Pippo Previti, dal capogruppo Mpa a Palazzo Zanca Sebastiano Tamà, dal capogruppo alla Provincia Roberto Cerreti e dal consigliere provinciale Nino Previti.

«L’associazione “Autonomie popolari” – si legge nel documento proposta inviato al presidente della Regione e leader dell’Mpa Raffaele Lombardo – non può che dichiarare la propria delusione ed il rammarico per quanto emerso dalla riunione regionale del Mpa tenutasi venerdì 3 dicembre, ovviamente a Catania. Di fatto durante l’incontro il presidente Lombardo, oramai chiaramente ostaggio delle alchimie politiche del Pd, ha confermato la volontà di lanciare per le prossime settimane le primarie nel Mpa, per stabilire, con tanto di liste provinciali e comunali nelle nove provincie siciliane, i vertici del proprio partito».

Un’idea, quella delle primarie, che «potrebbe avere un senso se rapportata alla necessità di stabilire i segretari e vice segretari del partito, e non invece, sostituendo di fatto un regolare congresso tra gli iscritti, diventare un anomalo palcoscenico mediatico, che consentirà a chiunque disponga della quota prevista per votare alle primarie, “almeno due euro”, di poter esprimere la propria preferenza, peraltro andando ad incidere su tutti quei ruoli che nella normalità delle conduzioni partitiche dovrebbero essere riservate ai militanti, e non ad “avventurieri autonomisti occasionali”. Il numero dei dirigenti del partito lieviterà ad una rappresentanza pari al numero dei consiglieri comunali e provinciali di tutta la regione, con migliaia di nuovi “direttori dell’autonomia” che si sommeranno, alla voluta e scontata confusione che da sempre ha caratterizzato l’Mpa con la sua mancanza di congressi ed organizzazione».

«Da qui – si legge ancora – la nostra proposta che, in antitesi alle suddette primarie, utili solo per raccogliere un po’ di notorietà e qualche centinaio di migliaia di euro, punta a richiedere lo svolgimento di “veri congressi di partito”, ove ognuno liberamente possa esprimere le proprie valutazioni ed idee su quello che era il grande progetto dell’Autonomia, sostituendo al massimo la suddetta sciagurata idea delle “primarie”, con il più opportuno ed efficace “referendum per ridare dignità all’Mpa”, ove richiedere “gratuitamente” al popolo siciliano ed autonomista, se concorda sulle decisioni di partito di essere nel governo regionale sponsor ed alleato del Pd, per poi sottostare nelle realtà provinciali e comunali siciliane, ad antietiche alleanze con gli ex amici ed alleati elettorali della Pdl, continuando ad accettare l’elemosina di qualche posto in giunta, a conferma di una politica confusa e priva di dignità. Vi è la necessità, per chi ha realmente creduto e crede nella causa autonomista, di avere chiarezza sulle scelte politiche dell’Mpa, consentendo definitivamente anche agli eletti nelle varie istituzioni, di uscire dall’imbarazzo di una posizione politica al bivio tra maggioranze ed opposizioni». A firmare il documento, oltre agli esponenti dell’Mpa già citti, Dario Restuccia, vicepresidente del Centro studi, Rosario Lo Faro, responsabile organizzativo, Marco Vonella, responsabile legale, Antonio Cucinotta, addetto pubbliche relazioni, e Salvatore Mercadante, segretario del gruppo provinciale Mpa.

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